“Purtroppo” o meno il problema esiste

martedì 19 giugno 2018


Frase infelice, sbagliata, brutta e improvvida, ma non è il primo Matteo Salvini e non sarà l’ultimo a incapparci dentro. Al netto della reprimenda al ministro dell’Interno, però, il problema resta ed è grosso assai, sia nella realtà e sia nella percezione dei cittadini.

Per farla breve, la gente vive la questione Rom come un pericolo e un rischio incombente per la sicurezza personale e collettiva. Del resto nessuno potrebbe affermare che questo vissuto sui Rom sia virtuale più che fattuale, perché le cronache e i campi dove vivono dimostrano il contrario. Per non parlare del dramma dei loro bambini, spinti quasi sempre verso il male anziché verso un processo di scolarizzazione e di integrazione civile.

Ecco perché è da “ipocriti” scatenare un fuoco atomico su una frase sciocca di Salvini, pur di apparire buoni, santi e saggi. I benpensanti radical chic, i postcomunisti, i cattocomunisti e i sacrestani delle rive gauche pensiero, tutto sono fuorché così. Insomma, per dirla tutta è la stessa matrice originale di quei pensieri a essere fasulla, basterebbe rileggere Lorenzo Valla e “La falsa donazione di Costantino”, oppure François Furet e “Il passato di un’illusione. L'idea comunista nel XX secolo”, per capire di più.

Ecco perché i frustrati dell’intellettualismo sinistrorso, dal comodo della loro vita fatta di certezze e stipendi ricchi, spesso giunti per caso e non per merito, mangiano aragoste e champagne e tuonano a favore del buonismo fasullo e contro chi non la pensa come loro. Per risolvere il problema dei Rom non serve né il buonismo inutile e nemmeno la pietas caritatevole, serve chiarezza democratica e volontà di rispetto delle regole e delle leggi. Occorre una linea ferma di supporto all’integrazione e alla convivenza civile e democratica; un progetto di inserimento culturale serio che preveda regole e sanzioni; un percorso di assistenza che o si segue o ci si mette fuori dal consesso subendone le conseguenze di legge.

Solo così e con il tempo si potrà affrontare e risolvere la questione Rom, altrimenti col buonismo becero, la benevolenza ipocrita e il perdono ingiustificato e caritatevole non solo tutto resterà tale e quale, ma il sentimento di paura e diffidenza crescerà pericolosamente.


di Alfredo Mosca