Salto nel buio

giovedì 10 maggio 2018


Girando per le strade, già si dice: “Più inciucio di così” e per molti versi hanno ragione, perché l’alleanza Di Maio-Salvini non solo è innaturale ma del tutto incoerente. In fondo i due dimenticano gli slogan della campagna elettorale contro gli inciuci, i patti segreti, le alleanze ipocrite del tipo “Nazareno”. Dimenticano, Giggino e Matteo, che per una legislatura intera si sono attaccati, insolentiti, combattuti perché l’uno completamente alternativo all’altro.

Non ricordano, infine, o fanno finta di non ricordare, le accuse pesanti (non solo politiche, ma anche etiche e comportamentali) che sono volate fra grillini e leghisti in campagna elettorale. Ecco perché c’è poco da dire sulla diversità dei pentastellati così come sulla fedeltà dei leghisti all’unità del centrodestra. Salvini poi ha fatto fuoco e fiamme contro Renzi e contro il patto con Silvio Berlusconi e ha finito col chiudere un accordo con Beppe Grillo e Davide Casaleggio, fate voi.

Insomma, piaccia o no questo governo fra Di Maio e Salvini, ammesso che parta, è un vero e proprio salto nel buio in tutti i sensi. Oltretutto i Cinque Stelle hanno cambiato le idee spesso, anche quelle sulle quali avevano giurato col sangue, dunque a fidarsi di loro ci vuole più che coraggio molto stomaco.

Dulcis in fundo, il programma, quale sarà visto che è stato il centrodestra ad arrivare primo al voto del 4 marzo e solo per questo Salvini si trova dove si trova. Ci sarà la flat tax con la pace fiscale per tutte le pendenze, la modifica della legittima difesa, ci sarà l’alleggerimento dell’apparato pubblico, la riforma della giustizia, ci sarà insomma tutto ciò che è stato il cavallo di battaglia del centrodestra e dunque della Lega che ha fatto arrivare il risultato del trentasette per cento?

Perché sia chiaro, se il programma dovesse essere il peggio di un fritto misto fra i due, Di Maio e Salvini, non solo il Governo durerà poco ma la storia politica di Giggino e Matteo ancora meno.


di Alfredo Mosca