giovedì 19 aprile 2018
Inutile a dirsi quanto sia brutto lo spettacolo al quale gli italiani stanno assistendo. Qui non si tratta di ricordare che siamo una democrazia parlamentare con l’obbligo dunque di comporre maggioranze nelle aule, ma di un teatrino desolante.
Insomma, il richiamo alla responsabilità di Sergio Mattarella più che disatteso purtroppo è stato stracciato e buttato nel cestino. A partire dai Cinque stelle che dimostrano quanto sia rischioso pensare di mettersi nelle loro mani, chi più chi meno, ha pensato a tutto, meno che al Paese.
Come se non bastasse, Luigi Di Maio e i pentastellati sono finiti in un delirio di onnipotenza tale da far apparire le trattative e le consultazioni una commedia kafkiana. Ecco perché il solo pensiero che l’Italia possa finire sotto di loro francamente mette il brivido sulla schiena. Del resto basterebbe pensare alla situazione nella Capitale.
Quindi, piaccia o preoccupi a questo punto ognuna delle ipotesi di maggioranza porterebbe con sé in scala dal dubbio al rischio evidente. Rimane la rabbia per una legge, il Rosatellum, che era chiaramente suicida e scriteriata per il Paese, eppure è stata deliberata come se niente fosse. Adesso serve immediatamente un accordo per cambiarla e per tornare al voto prima possibile. Ogni altra soluzione, da quel che si è visto, potrebbe rappresentare un azzardo tale da fare apparire lo sbaglio del Rosatellum una goccia nel mare.
di Elide Rossi e Alfredo Mosca