Il Pd diviso sul dialogo con i Cinque Stelle

venerdì 30 marzo 2018


Il Partito Democratico resta fermo, immobile. Messo da parte, ma non immune dagli eventi che coinvolgono il Paese da ormai quasi un mese. Le elezioni del 4 marzo sono passate e c’è chi tra i dem non ha ancora capito che pesci prendere. Si continua a discutere nel Pd tra chi sposa maggiormente la linea “aperturista” verso il Movimento cinque stelle e chi ribadisce la linea dell’opposizione tout court.

Una strada che secondo i leader del partito di centrosinistra dovrebbe disinnescare quell’emorragia di voti che li ha coinvolti alle ultime lezioni. In un’intervista, il ministro Andrea Orlando, ha invitato a proporre un’agenda sociale al Paese, “altrimenti la nostra posizione sarà subalterna e chiusa nel palazzo”, ha affermato. “Siamo all’opposizione, no ad accordi e accordicchi”, ha avvertito però il capogruppo uscente, Ettore Rosato, mentre Graziano Delrio ha evidenziato un particolare: “La linea dell’opposizione non è in discussione”.

“Matteo Renzi – ha scritto su Twitter Carlo Calenda ha fatto errori, ma come presidente del Consiglio ha fatto più di chiunque altro nella Seconda Repubblica e soprattutto ha affrontato le sfide a viso aperto. Se torniamo alle correnti che si fanno la guerra sottobanco e lavorano per il M5S consegniamo il Paese ai populisti per sempre”.


di Redazione