Rapimento Moro, il giorno del ricordo dopo 40 anni

venerdì 16 marzo 2018


Sono passati 40 anni dal rapimento del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro. Un commando delle Brigate Rosse uccise i cinque componenti della scorta e lo tenne in prigionia per 55 giorni prima di ucciderlo. Oggi è il giorno del ricordo.

Sulle note del Silenzio, Mattarella ha deposto una corona dai colori bianco rosso e verde sul nuovo monumento dedicato all’appuntato dei carabinieri, Domenico Ricci, che guidava la Fiat 130 dell’onorevole Moro. Monumento dedicato anche al maresciallo Oreste Leonardi, il capo scorta, e agli agenti di polizia Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino. Questo giorno è dedicato a loro, a uomini uccisi facendo il proprio lavoro. Eroi da non dimenticare, vissuti negli anni di piombo.

“Una mattina di 40 anni fa il più grave attacco alla Repubblica. L’Italia rende omaggio a un grande leader politico, ai carabinieri Leonardi e Ricci e agli agenti di Polizia Iozzino, Rivera e Zizzi”, ha scritto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, su Twitter. E oggi a Roma, in Via Fani, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e le altre cariche dello Stato hanno reso omaggio alle vittime di quell’agguato.

Su quella via maledetta erano presenti oggi i familiari delle vittime. Con loro, il presidente del Senato, Pietro Grasso, la presidente della Camera, Laura Boldrini, la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, il capo della Polizia, Franco Gabrielli, il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, il capogruppo alla Camera, Ettore Rosato, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.


di Redazione