sabato 27 gennaio 2018
Quando Gentiloni, Renzi, Padoan e tutto il “cucuzzaro”, parlano dei loro successi viene da pensare che ci credano dei poveri cretini sprovveduti.
Insomma, secondo questi giganti delle istituzioni e della politica basta sparare in Tv quattro numeri tirati fuori ad hoc e un po’ di accuse al centrodestra, per convincere gli italiani. Da settimane, infatti, in un crescendo rossiniano, l’Istat, la Rai, le testate filocentrosinistra, si sono scatenate negli annunci delle vittorie ottenute in questa legislatura cattocomunista. Secondo loro Letta, Renzi e Gentiloni hanno salvato il Paese, restituito lavoro ai giovani, trasformato Equitalia in una pecorella smarrita, eliminata la burocrazia e resa la giustizia rapida e vicina alle vittime.
Anzi c’è di più, sempre secondo loro, le famiglie si sono arricchite parecchio, il Sud cresce e si sviluppa, i servizi pubblici hanno raggiunto una qualità da nord Europa. Come se non bastasse, Gentiloni parla di patrimonio da non disperdere in termini di crescita, sicurezza, gestione dell’immigrazione e lotta all’assistenzialismo. A parte il fatto che quando il centrosinistra parla di lotta all’assistenzialismo viene da ridere, visto che proprio con questa tecnica elettorale e clientelare i cattocomunisti hanno devastato il Paese.
Forse i postcomunisti dimenticano chi è stato a creare uno statalismo rovinoso, le baby pensioni, gli enti locali inutili, le aziende di Stato colabrodo, gli esami universitari di gruppo, le toghe rosse e via dicendo. Insomma, il centrosinistra si annuncia al Paese come fosse sceso da Marte per salvare gli italiani dal pericolo dei populisti di centrodestra che l’hanno rovinato, roba da non credere. Eppure il populismo anche nella migliore accezione nasce a sinistra, tanto è vero che in settanta anni di Repubblica il centrodestra ha governato per meno di dieci, di certo il pauperismo e l’invidia sociale non li ha inventati Berlusconi.
Insomma gli ex comunisti che oggi si presentano azzimati per apparire freschi, puri e nuovi di zecca, hanno contribuito eccome a piegare l’Italia verso lo sfascio economico attuale. Oltretutto annunciano i numeri di una crescita che sanno bene essere dovuta a Mario Draghi e al frutto di una favorevole congiuntura europea, ma che spacciano come unico merito dei loro provvedimenti. Ecco perché diciamo che ci credono poveri sprovveduti e teneri cretini, pronti a credere a tutto. Non è così cari soloni del centrosinistra e la vostra antica tecnica agogica di amplificazione della realtà oggi non funziona, non funziona più.
Oggi i cittadini sanno farsi di conto, sono in grado di capire se Equitalia è chiusa o no, sanno valutare se le tasse sono scese o meno, sanno verificare se la giustizia ristora le vittime e se i giovani trovano lavoro con facilità. Oggi la gente comprende bene se l’immigrazione senza limiti voluta da Renzi sia stata una risorsa e una benedizione, oppure uno sbaglio colossale, rischioso ed esasperante. Le persone oggi sanno giudicare se i provvedimenti sulle banche dissestate abbiano consentito il recupero del maltolto e punito i colpevoli degli imbrogli. Oggi infine gli italiani senza bisogno dell’Istat e degli annunci, sanno verificare gli aumenti delle tariffe, il funzionamento dei servizi pubblici, la qualità degli ospedali, la ricchezza disponibile e il rapporto con il fisco.
Ecco perché c’è poco da prenderci in giro e tentare di illuderci con la polvere di stelle, basta fare un confronto con il resto d’Europa per capire come stiamo messi. Siamo indietro, sempre fra gli ultimi e in questi cinque anni con Santo Mario Draghi alla Bce ci avrebbero dovuto dare ben altro di quello che il centrosinistra ci ha dato. Sia come sia il 4 marzo in cabina elettorale non entrerà il campione di rilevamento dell’Istat, entrerà la gente, entreranno gli italiani e staremo a vedere che risultato ci daranno...
di Elide Rossi e Alfredo Mosca