venerdì 29 settembre 2017
Nella Repubblica delle banane in cui viviamo l’ultima trovata è il Rosatellum bis. L’invenzione è ovviamente degli illegittimi al governo. Era immaginabile e si sapeva che, dopo il referendum costituzionale con cui gli italiani hanno sconfitto Matteo Renzi e compagnia, non è stata fatta nessuna legge elettorale, malgrado le promesse.
Adesso, il Rosatellum bis, ovvero il gemello del sistema di voto già abortito ad inizio estate, non solo non è in grado di dare una maggioranza certa, ma, al contrario, addirittura la nega. È un misto tra proporzionale e maggioritario, collegi uninominali e plurinominali, che dà una sola certezza: nessun Esecutivo potrà mai governare. Sarebbe solo un sistema unico elettorale che, a causa del caos creato da Renzi, oggi non è, avendoci fatti precipitare in votazioni differenti per Camera e Senato.
Insomma, il Rosatellum bis è un’altra, l’ennesima, macedonia di proporzionale e maggioritario avente come unico obiettivo quello di garantire il posto a chi i voti non li ha. Come Angelino Alfano, ad esempio. In modo che possano continuare, non voluti, né scelti, né eletti dagli italiani, a vivere obtorto collo alle spalle di noi tutti. Il fulcro del Rosatellum bis è l’abolizione di ciò che conta: le preferenze. Vale a dire la possibilità per noi elettori di scegliere i parlamentari che desideriamo e, soprattutto, che vogliamo che ci rappresentino. Al contrario, a chi dà il Rosatellum bis la possibilità di scegliere i candidati al posto di noi tutti elettori?
Guarda caso ai segretari di partito, come Renzi ad esempio, il quale arruolò tra le fila dei personali “votanti” alle primarie gli extracomunitari irregolari a due euro a capoccia. Nei collegi uninominali, la lista dei nominati sarà così certa da dare il controllo sicuro del resto del Parlamento sempre e solo ai segretari di partito. Camera e Senato saranno ancora una volta ostaggio dei partiti. Specificatamente, dei segretari di partito. Il Rosatellum bis è quindi una gran fregatura per tutti noi. Gli italiani devono potere scegliere e scegliere i propri rappresentanti eletti.
di Francesca Fantetti