Sgomberi, il Viminale studia un piano sui beni confiscati alla mafia

lunedì 28 agosto 2017


Usare parte dei beni confiscati alle mafie come soluzione abitativa in caso di occupazioni abusive. È una delle strade a cui il Viminale vuole dare impulso per evitare situazioni come quelle verificatesi a Roma. Il problema tocca soprattutto le grandi città e non riguarda solo migranti, ma anche cittadini italiani, centri sociali, aree occupate da nomadi. Già domani, con una prima riunione, il ministero lavorerà sulle linee guida che il ministro dell'Interno, Marco Minniti, vuole mettere nero su bianco ed emanare a giorni a prefetti e questori. Sul caso Roma è poi in cantiere in settimana un vertice Raggi-Minniti.

La direttiva ministeriale sarà una costola del pacchetto sulla sicurezza urbana varato ad aprile, che già prevede misure sugli sgomberi per prefetture e sindaci: la circolare vuole responsabilizzare i soggetti coinvolti, in modo che le esigenze di ordine pubblico, quelle delle famiglie più esposte e anche quelle della proprietà degli immobili non entrino in conflitto. Un ruolo in questo processo lo giocherà anche chi si occupa di sociale, negli assessorati come nelle associazioni qualificate. L'obiettivo è evitare sgomberi 'manu militari' in assenza di alloggi per sistemare le persone. Intenzione che incassa anche critiche. Da Forza Italia, Maurizio Gasparri incita a non "abbassare la guardia su immigrazione e sgomberi" e Renato Schifani bolla come "inaccettabile l'idea di dare case popolari a chi occupa abusivamente". "La sinistra perde il pelo ma non il vizio": "governo e Pd premiano i criminali", accusa la Lega.


di Redazione