martedì 25 luglio 2017
Come se non fossero bastate le dichiarazioni di Emma Bonino su Triton, il direttore di Frontex ha confermato la firma di un accordo per lo sbarco esclusivo in Italia degli immigrati. Il paradosso vuole che questo accordo sembra sia stato firmato da qualche burocrate a nome del Paese.
A questo punto una serie di domande non solo si impongono, ma diventano ineluttabili di fronte all’articolo 1 della nostra Costituzione. La prima interrogazione è ovvia e riguarda chi sia stato l’esecutore materiale della firma su quell’accordo, le cui conseguenze sono note e stanno ricadendo su tutto il popolo italiano. La seconda domanda che deriva dalla prima è altrettanto logica: può un burocrate esercitare così tanto potere? Infine, il terzo quesito, non può essere altro che il disvelamento di chi al Governo e perché abbia autorizzato quel burocrate a firmare.
Insomma, quella non era una firma qualsiasi su uno degli infiniti accordi Ue, ma una firma che obbligava tutti gli italiani a una scelta precisa e scriteriata: l’accoglienza illimitata. Va da sé, infatti, che le conseguenze di un impegno simile siano molto più rischiose addirittura di quelle sul Fiscal compact, di cui giustamente tanto si discute. Il Fiscal compact in realtà dipende solo da noi e dalla capacità di ridurre il nostro debito attraverso la revisione della spesa; Triton invece, per come è, non dipende più da noi. Se fosse vero, infatti, tutto ciò che si sente sull’accordo, l’Italia sarebbe o sarà obbligata a accogliere “ad nutum” degli scafisti, tutti gli immigrati possibili sino allo svuotamento dell’Africa...
Insomma, siamo di fronte a un fatto gravissimo che non può e non deve restare senza chiarimenti definitivi. Ecco perché il Governo non solo deve rispondere sul tema, ma se tutto fosse confermato deve chiedere immediatamente la cancellazione di quell’accordo scellerato in sede Ue. Qui non si tratta solo di arrivare a frenare, a governare un fenomeno che sta diventando insostenibile, pericoloso, devastante, ma si tratta del futuro del popolo italiano. Del resto basterebbe fare una semplice proiezione anche solo a dieci anni, per capire cosa significhi far sbarcare centinaia di migliaia di persone, per lo più sconosciute, ogni anno sulle nostre coste.
Per questo serve chiarezza e serve subito, così come occorre subito un’azione che scoraggi gli arrivi a profusione e blocchi le partenze, l’Italia è esausta non capirlo è demenziale.
di Elide Rossi/Alfredo Mosca