Caso Consip, Marco Gasparri concorda la pena con i pm: venti mesi

mercoledì 12 luglio 2017


Marco Gasparri, l’ex manager di Consip indagato per concorso in corruzione, chiede di chiudere il suo conto con la giustizia e concorda con i pm romani Paolo Ielo e Mario Palazzi una pena di 20 mesi, previo patteggiamento di un anno e otto mesi di reclusione. Sulla congruità della pena dovrà ora pronunciarsi il gup. L’ex dirigente della centrale acquisti della Pubblica amministrazione deve rispondere di aver ricevuto dall’imprenditore Alfredo Romeo, dal 2012 al 2016, 100mila euro in cambio di notizie e suggerimenti relativi ai bandi di gara in Consip. Sia in sede del sequestro della somma incriminata, davanti ai pm Paolo Ielo e Mario Palazzi, sia in incidente probatorio, lo strumento di legge che consente ad un atto istruttorio di assumere il valore di prova in vista di un processo, Gasparri ha ammesso l’illecito a lui contestato.

In particolare, l’ex dirigente della Consip ha riconosciuto che “i rapporti con Romeo” erano iniziati “ad essere stabili dal 2013 con una prima dazione di 5000 euro, dal 2014 in poi i versamenti diventarono sempre più frequenti”. In totale per la mia attività ho ricevuto circa 100mila euro”. Sostanzialmente Gasparri, come da lui ammesso, era “a disposizione di Romeo”. La richiesta di patteggiamento, fatta con l’assistenza dell’avvocato Alessandro Diddi, è partita dopo la richiesta di giudizio immediato della Procura per Gasparri e Romeo. Quest’ultimo, tuttora in attesa di un braccialetto elettronico prima di essere collocato ai domiciliari, non ha mai detto la sua. Dopo l’arresto, si avvalse della facoltà di non rispondere e da allora non hai mai più incrociato i titolari dell’inchiesta.

Per Romeo rimane fissato il processo per il 19 ottobre prossimo. Il caso Romeo-Gasparri costituisce uno dei filoni dell’inchiesta su Consip che la procura di Roma, per competenza territoriale, ha ereditato dalla magistratura napoletana. Particolare attenzione è dedicata in questo periodo al tema delle rivelazioni del segreto d’ufficio. Si tratta del fronte che vede indagati, tra gli altri, l’attuale ministro dello Sport Luca Lotti, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, il comandante dei carabinieri della Legione Toscana, generale Emanuele Saltalamacchia, il pm di Napoli Henry John Woodcock e la conduttrice di “Chi l’ha visto” Federica Sciarelli. Nei prossimi giorni sono previsti interrogatori ed uno di questi dovrebbe riguardare il ministro Lotti.


di Redazione