Brunetta: se unito il centrodestra punta al 40 per cento

lunedì 3 luglio 2017


“Con i suoi quattro petali, cioè Forza Italia, Lega, Fratelli d’ Italia e civismo, il centrodestra unito di governo può puntare al 40% alle politiche”. Così Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, in un’intervista al Gazzettino. “Le ultime elezioni hanno esaltato ulteriormente quest’area politica, ormai maggioritaria nel Paese, rispetto a quelle del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, che galleggiano al 26-27%”, aggiunge. “Il centrodestra è sempre stato unito attorno a Forza Italia, grazie a Silvio Berlusconi che nel 1994 inventò la doppia alleanza con la destra democratica di Gianfranco Fini e con la Lega di Umberto Bossi”.

“Nelle recenti Amministrative, al netto delle civiche - continua Brunetta - Forza Italia sorpassa di un punto la Lega. E nei Comuni sopra i 15mila abitanti, Fi conquista 124 consiglieri, la Lega 80 e Fdi 50. E guardando ai capoluoghi, 6 vanno a noi, 2 ai leghisti e altrettanti a Fdi. Ma sono il primo a riconoscere che questa è una contabilità che lascia il tempo che trova. Diciamo allora che nel quadrifoglio ci sono due petali di uguale peso, cioè Fi e Lega, più altri due comunque importanti, cioè Fdi e il civismo. Quello che conta davvero è avere l’intelligenza, la forza e la pazienza di darci programmi, cultura e valori comuni: se sapremo farlo, potremo arrivare al 40%”. “Sono d’accordo con il presidente Sergio Mattarella, vedo le elezioni nella primavera 2018. Fino ad allora ci sarà tutto il tempo di costruire una corretta, giusta ed equilibrata legge elettorale, capace di rappresentare un sistema che da bipolare è diventato tripolare”.

“Berlusconi - dice invece al Corriere della Sera Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega Nord - potrebbe entrare nella storia e occupare il posto che ha già meritato se volesse guidare il processo di transizione verso il nuovo centrodestra. Se però il tema è ‘ci sono soltanto io e comando io’ la situazione si blocca. E questo è un punto cruciale”. “Le amministrative 2017 le abbiamo vinte noi - spiega Giorgetti - Con Matteo Salvini come personalità trainante. Ma il punto, anche guardando alle astensioni, è che c’è tanto spazio di crescita. La domanda è se sia possibile occuparlo con la proposta di vent’anni fa: la Fiat non tenta di vendere ancora le 128”, spiega.

“Gli elettori vogliono il centrodestra. Anche noi. Infatti, vogliamo che si presenti come centrodestra. Ma per farlo abbiamo bisogno di dire quali sono le alleanze. Per tanti parlare di maggioritario o proporzionale significa poco: la discriminante è tra chi vuole dire subito con chi giocherà e chi vuole fartelo sapere dopo. Credo sia più serio dirlo subito”. “Non si capisce come ci si è entrati. Berlusconi dice che è il Pd a non volere il premio alla coalizione. Noi suggeriamo di tornare al Mattarellum, anche nella versione che chiamano Rosatellum. Il Pd dovrebbe essere d’accordo, visto che l’ha proposta. A questo punto dovrebbe bastare un cenno di Berlusconi per tornare in commissione mercoledì e chiudere in un attimo. Il che dovrebbe far felice anche il capo dello Stato Mattarella”. Governi insieme ai 5 Stelle? “Ad oggi è fantascienza - conclude Giorgetti - Noi facciamo i nostri errori ma governiamo, e bene”.


di Redazione