mercoledì 17 maggio 2017
"La nostra posizione è molto chiara: vogliamo una soluzione migliore per i ricollocamenti". Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, in conferenza stampa a Strasburgo con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. "La solidarietà - ha aggiunto - è un valore, non è che si può sceglierla quando fa comodo". "Il sostegno delle Nazioni Unite perché si applichi in tutta l'Ue il valore della solidarietà - ha detto ancora Tajani - è certamente di grande sostegno anche alle posizioni che già domani il Parlamento europeo prenderà con una risoluzione che va nella direzione di un sostegno forte per le scelte del ricollocamento dei rifugiati. Molti Paesi europei sono stati solidali nei momenti di grande difficoltà di quei Paesi che oggi devono essere solidali nei confronti di quelli chiamati a uno sforzo particolare per accogliere migranti e rifugiati, come Italia, Grecia, Spagna, Germania".
La crisi migratoria è "un problema drammatico per 'Europa" ha aggiunto Guterres, che si dice "consapevole che l'Italia è il Paese con la maggiore pressione". Guterres ha anche elogiato "il lavoro straordinario della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera che hanno salvato migliaia di vite umane. Un lavoro che non è stato valorizzato abbastanza". Per l'Europa la crisi dei migranti "sarebbe stata gestibile fin dall'inizio se il problema fosse stato affrontato con piena solidarietà dei suoi Paesi membri", ha detto il segretario generale dell'Onu che però, interpellato a riguardo, non è voluto entrare nel merito del meccanismo di ridistribuzione delle quote di rifugiati tra i Paesi Ue.
Intanto domani il Parlamento Ue voterà una risoluzione comune in cui chiede alla Commissione di lanciare procedure di infrazione contro gli Stati membri per il mancato rispetto degli impegni presi sul fronte dei ricollocamenti. "Siamo insoddisfatti della lentezza con cui vanno avanti", ha affermato oggi in conferenza stampa la verde Ska Keller, "all'inizio si poteva dire che c'era una fase di transizione, ora non hanno più scuse: manca la volontà politica. Con questa risoluzione - continua la relatrice - diciamo che vanno aperte delle procedure di infrazioni e che i ricollocamenti non possono finire il 27 settembre".
di Redazione