Catanzaro, primo interrogatorio per Sacco e don Scordio

martedì 16 maggio 2017


Inizieranno oggi a Catanzaro gli interrogatori di garanzia per la convalida dei 68 fermi disposti dalla Dda nell'ambito dell'operazione Jonny contro la cosca Arena che ha portato alla scoperta anche delle infiltrazioni della 'ndrina nella gestione del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto (Crotone).

Per Leonardo Sacco e don Edoardo Scordio, rispettivamente governatore e Correttore della Misericordia di Isola, accusati di associazione mafiosa e di essere attori protagonisti della sottrazione di fondi destinati all'accoglienza e girati alla cosca, l'udienza è in programma domani a Crotone, competente a valutare sui fermi operati sul territorio di competenza di quel Tribunale. A Catanzaro, per l'esame delle varie posizioni, è stato costituito un pool composto da tre gip.

"È giusto che la magistratura indaghi su quello che sta accadendo, è inaccettabile che si usino fondi dei cittadini per sfruttare persone ospiti nei campi di accoglienza". È questa l'opinione del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, interpellato sulle indagini al Cara dell'Isola di Capo Rizzuto. "Bisogna accendere i riflettori su questa vicenda - afferma Tajani - perché ci sono troppi interessi loschi di persone che cercano di sfruttare il dramma dell'immigrazione per arricchirsi. Il Parlamento europeo vigilerà e insisterà perché ci siano controlli sempre più severi sull'uso dei fondi pubblici".

"Già dal 2007 il Ros dei carabinieri aveva segnalato alla Prefettura di Crotone i problemi che riguardavano la gestione del centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto - ha commentato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri - È ora di sapere perché per undici anni non sono state prese iniziative che solo ora, grazie alla determinazione del Procuratore di Catanzaro Gratteri, vengono finalmente assunte. Anche al Viminale troppi Odevaine, troppi funzionari compiacenti hanno chiuso gli occhi di fronte a una gestione dell'accoglienza più che discutibile".

"Anzi - aggiunge Gasparri - Odevaine, assurto ad alti incarichi amministrativi per volontà di Veltroni, ero poi transitato in altri ruoli nei quali aveva potuto influire su decisioni importanti. Ricordiamo che Odevaine stesso ha ammesso le sue colpe accettando il patteggiamento. Non bisognava poi aspettare le rivelazioni del procuratore di Catania Zuccaro che ha detto che i quasi 5 miliardi che il governo Gentiloni destina alla gestione dell'immigrazione attirano le organizzazioni criminali. Dalle vicende romane, alle siciliane a quelle calabresi c'è un filo ininterrotto di scandali che dimostrano come quello dell'immigrazione sia un business. Ribadiamo che vogliamo piantare dei riflettori sulle complicità istituzionali di vicende come quelle di Isola Capo Rizzuto. Anche in vista della conclusione dell'indagine conoscitiva sulle Ong, dobbiamo chiedere una svolta a tutti i livelli, nel Mediterraneo ma anche sul suolo italiano dove l'affarismo dilaga. Gli scandali che emergono erano tutti largamente prevedibili. I razzisti sono coloro che portano qui stranieri che diventano occasioni di lucro per bande di criminali".

Sulla vicenda è intervenuto anche Giorgia Meloni. "Ora che è scoppiata 'profugopoli' e sono scattate le manette per chi ruba sui richiedenti asilo, c'è chi grida allo scandalo ma ha sempre coscientemente difeso un sistema 'aiuta ladri' che permette a chi lavora con gli immigrati di prendere milioni dallo Stato senza dover rendicontare nulla", ha dichiarato la presidente di Fratelli d'Italia. "Peccato che il PD, Alfano e anche il M5S abbiano sempre bocciato la proposta di legge 'taglia business' di Fratelli d'Italia per costringere le strutture che lavorano nel campo dell'accoglienza a rendicontare le spese sostenute". "La verità - conclude la Meloni - è che questo schifo fa comodo a chi ci governa e alle loro cooperative rosse e bianche. Gli italiani non sono più disposti a farsi prendere in giro. Basta immigrazione incontrollata. Basta ladri".


di Redazione