Legge elettorale: i tre "paletti" di Berlusconi

lunedì 15 maggio 2017


"Siamo disposti a votare subito una legge elettorale, con il Pd o con chiunque ci stia, visto che la legge elettorale è un tema che prescinde dagli schieramenti e dalle alleanze politiche", ma a tre condizioni. Lo afferma Silvio Berlusconi in un'intervista pubblicata oggi da "Il Foglio". La prima, dice, è che "la legge elettorale deve garantire una effettiva corrispondenza fra voto dei cittadini e composizione del Parlamento". "Dal 2011 ad oggi, sono passati sei anni, l'Italia è stata guidata da governi che hanno la maggioranza in Parlamento, ma né i quattro Presidenti del Consiglio che si sono succeduti, né i partiti che li sostengono, hanno mai ottenuto la maggioranza dei voti alle elezioni. Questa è un'anomalia che in democrazia non può reggere a lungo".

"Il secondo tema, non meno importante, riguarda il rapporto fra elettore ed eletto. Va assolutamente garantito, ma con sistemi credibili e che funzionino davvero. Possono essere, come ha indicato la stessa Corte costituzionale, listini corti o collegi uninominali, ma certamente non il voto di preferenza, strumento che può falsare la democrazia e in alcuni casi può alimentare corruzione e malcostume. Il terzo aspetto, richiamato più volte dal Capo dello Stato, è un sistema elettorale omogeneo fra Camera e Senato". Berlusconi aggiunge di essere "d'accordo sull'opportunità che la prossima legislatura, eletta con un sistema proporzionale, possa essere finalmente la legislatura costituente. Ma la legge elettorale in vigore, anche se estesa al Senato, non è sufficiente a questo scopo", sottolinea. Quanto all'attuale governo, l'ex premier individua nei ministri Calenda e Minniti due persone "di valore", "ma l'operato", sottolinea, "va visto nella sua collegialità. È un governo fotocopia del precedente", "quindi il mio giudizio non può essere positivo".

Intanto, secondo quanto apprende l'agenzia di stampa Ansa, il Pd domani in commissione boccerà il testo base della legge elettorale e riproporrà la sua proposta del tedesco "corretto" che prevede 50 per cento proporzionale e 50 per cento maggioritario.


di Redazione