Soros da Gentiloni, prima del fallimento

sabato 6 maggio 2017


Sono quattro le Ong, non riconducibili ad associazioni italiane di volontariato, su cui pesano i sospetti di traffico internazionale di valuta ed esseri umani. “Organizzazioni non governative” oggi nel mirino dei servizi segreti britannici, Ong che godrebbero della beneficienza di George Soros: speculatore finanziario con un patrimonio stimato di 26 miliardi di dollari, e potrebbe investire in Italia.

È lo stesso Soros che nei giorni scorsi ha incontrato il premier Gentiloni. Un speculatore finanziario ricevuto a Palazzo Chigi con onori degni di un capo di Stato? Domanda retorica, pregna di falso stupore, utile a stigmatizzare come gli addetti ai lavori ben conoscano le mire di Soros. Il ricco internazionale fa visita ai capi di stato alla vigilia di fallimenti e catastrofi.

Valga da esempio il settembre 1992, quando Soros vendette sterline allo scoperto per oltre 10 miliardi di dollari, approfittando del fatto che, la Banca d’Inghilterra non aumentava i propri tassi d’interesse in rapporto con gli altri Paesi del “Sistema monetario europeo” e non lasciava fluttuare il tasso di cambio della moneta: Soros costrinse la Banca d’Inghilterra a far uscire la sterlina dallo Sme e a svalutare. La speculazione fruttò a Soros 1,1 miliardi di dollari. Nello stesso settembre (1992) Soros sferrava un attacco contro la Banca d’Italia: vendendo lire allo scoperto contribuiva a causare una perdita valutaria di 48 miliardi di dollari.

A causa dell’azione speculativa la lira perdeva in valore più del 30 per cento e usciva dallo Sme. Oggi Soros si riaffaccia al capezzale italiano perché lo Stivale è vulnerabile, è in zona prefallimentare. Lo speculatore sa bene che sotto instabilità politica e crisi si possono fare buoni affari. Va aggiunto che a chiedere il fallimento dell’Italia sono i grandi amici di Soros, ovvero Attali, Macron ed il ministro delle finanze tedesco Schäuble. In questa strategia s’incastra il forte interesse internazionale verso i crediti deteriorati: quelli italiani sono tra i più alti della zona euro, e fanno gola ai fondi speculativi di Soros. Non dimentichiamo che il Quantum Group of funds ed il Blackrock sono i colossi di Soros che vantano partecipazioni per due miliardi di dollari nelle banche italiane ed altrettanti investimenti in aziende quali Eni, Enel, Generali, Telecom Italia, Mediaset... Insomma Soros tiene per le palle l’Italia. Ma c’è anche il risvolto giudiziario, e qualche vocina malevola e beninformata sosterrebbe che le Ong intercettate dalle procure italiane per traffico d’esseri umani sarebbero proprio le quattro “aiutate” da Soros. Sorge il dubbio siano le stesse già nel mirino dei servizi segreti britannici per traffico di migranti.

Del resto il recente caso delle mail hackerate ha rafforzato le svariate ipotesi sulle azioni lobbystiche di Sorsos, che per molti avrebbero come obiettivo finale favorire i colpi di Stato. E qui c’è chi sosterrebbe che, il sostegno all’immigrazione avrebbe come obiettivo incrementare la destabilizzazione politica dell’Europa mediterranea. Non dimentichiamo che Soros ha finanziato la campagna di non uscita della Gran Bretagna dall’Ue, come i movimenti che per le elezioni europee del 2014 hanno fatto propaganda a favore dell’Unione europea. Recentemente il finanziere avrebbe anche commissionato un dossier sull’affidabilità degli europarlamentari.

Insomma, Soros è un finanziere che ordisce complotti contro governi e monete? Certamente è definito da chi lo conosce bene come il più importante speculatore internazionale, abile nell’ammantare di beneficenza le sue importanti campagne di destabilizzazione politica. Per concludere quest’uomo è stato ricevuto dal primo ministro Paolo Gentiloni, che forse teme un benservito, visto e considerato che Soros non nasconde le proprie simpatie per Matteo Renzi.


di Ruggiero Capone