sabato 6 maggio 2017
Incredibile ma vero, potremmo essere l’unico Paese al mondo con una legge sulla legittima difesa e fasce orarie come per le bollette dell’elettricità. La notte un peso e una misura, il giorno una diversa; dunque tutti quelli che abitano nelle zone isolate, nelle ville o nei casolari, nelle aree rurali, saranno esposti più degli altri.
Insomma, una legge che stabilisce cittadini di serie A e di serie B, perché nei grandi centri abitati, nei palazzi, nei condomìni urbani, il pericolo viene di notte, in aperta campagna c’è 24 ore su 24. Roba da non credere cosa riesca a produrre il nostro Parlamento pur di cedere all’ipocrisia di chi fa finta di non capire e vedere quale sia la realtà.
Come se non bastasse, la legge in corso di approvazione insiste nel rimettere alla discrezionalità del magistrato il motivo di un contendere che non può essere valutato a bocce ferme. Va da sé, infatti, che lo stato emozionale di un povero cristo minacciato e attentato in casa sua non può essere riconducibile a nessuna Scala Mercalli del sentimento. Non c’è legge, infatti, che possa obbligare chi subisce una rapina con i metodi che conosciamo e in casa propria, a mantenere lucidità, freddezza, razionalità, in misura e dosi prestabilite.
È la storia dell’eccesso di legittima difesa che, tranne nei casi evidenti e lampanti, è quasi sempre impossibile da valutare fuori dal contesto ed ex post. Succederà con tutta probabilità che i delinquenti, che spesso conoscono le leggi meglio di tanti altri, faranno di giorno ciò che non potranno fare di notte e lo faranno dove si potrà fare.
Insomma, siamo non solo al classico pasticcio all’italiana, ma come sempre al vorrei ma non posso sulla pelle della gente. Qui non si tratta infatti, come abbiamo più volte scritto, di pistole. Noi siamo contrari alle armi in casa, contrarissimi, ma ci si può difendere con qualunque arnese contundente. Si può reagire a una aggressione con un bastone, un coltello da cucina o con la stessa forza delle mani, ma sempre difesa è; dunque, lo ripetiamo, il problema non è la pistola ma la legge.
Una legge che protegga indiscutibilmente chi subisce e metta al riparo i cittadini da ogni possibile cervellotica interpretazione dei fatti. Perché sia chiaro, quando esiste la discrezionalità è sempre possibile che venga applicata oltre il buon senso. Qui nessuno vuole né i giustizieri né i pistoleri, né le sindromi da killer, anche perché la vita è sacra per tutti, ma proprio per questo non si può dettagliare fra chi delinque, aggredisce, violenta e chi sta buono a casa sua. Sulla difesa della casa, della famiglia, dei beni, del proprio corpo, non possono e non devono esserci cavilli ai quali ci si possa attaccare per ribaltare i fatti. Ci sarà un nuovo passaggio parlamentare prima dell’approvazione di questa pessima modifica sulla legittima difesa, in nome del popolo italiano. Gli onorevoli ci riflettano, perseverare sarebbe diabolico.
di E. Rossi e A. Mosca