Eutanasia legale? Solo per i crostacei

sabato 28 gennaio 2017


È di qualche giorno fa la notizia di un ristoratore toscano condannato a pagare una multa di 5mila euro per aver conservato astici e granchi vivi con le chele legate in frigorifero. Una vicenda di qualche anno fa, la multa risale all’aprile del 2014 e il ristoratore aveva subito fatto ricorso in Cassazione. Ricorso dichiarato inammissibile proprio pochi giorni fa. Il motivo? Perché, come si legge tra le motivazioni della Corte di Cassazione, “i crostacei sono in grado di provare dolore e di averne memoria”. Sì, può essere.

Allo stesso tempo però l’Associazione Luca Coscioni la scorsa settimana ha divulgato un video-appello rivolto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da parte di Fabo, deejay di 39 anni rimasto cieco e tetraplegico a seguito di un incidente in auto. Fabo chiede una cosa semplicissima: avere la libertà di decidere sul proprio corpo senza che lo Stato metta bocca sulla sua scelta individuale. La libertà di vivere o morire. Basterebbe poco, la proposta di legge “Eutanasia legale” è stata depositata in Parlamento nel 2013. Ma tutto è fermo. Intanto ci concentriamo sull’incolumità dei crostacei. Giustissimo, ma significa avere le chele nel cervello.

 


di Marco Baronti