Sfide e responsabilità del giornalismo on-line

martedì 24 gennaio 2017


Puntare a una corretta informazione anche su Internet, estendendo le responsabilità proprie del giornalismo della carta stampata e televisivo anche a quello on-line per contrastare il diffondersi di notizie distorte. Con questo obiettivo la senatrice di Ala-Scelta Civica, Adele Gambaro (nella foto), vicepresidente dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, presenterà oggi (25 gennaio) alla Plenaria di Strasburgo il rapporto “Media online e giornalismo: sfide e responsabilità”.

“La relazione che presenterò - spiega Gambaro - intende impegnare gli Stati membri ad assicurare la tracciabilità da parte delle forze dell’ordine degli utenti dei media on-line quando violano la legge; questo perché i media on-line non devono diventare una zona fuori legge grazie all’anonimato degli utenti. Sarà poi necessario avviare, sia a livello nazionale sia in seno al Consiglio d’Europa, discussioni su norme e meccanismi necessari per prevenire il rischio di distorsione delle informazioni o manipolazioni dell’opinione pubblica”.

Il rapporto, già approvato all’unanimità in Commissione Cultura dai 47 Paesi del Coe, mira anche a distinguere il diritto-dovere di informazione, proprio del giornalismo professionistico e, più in generale, del mondo dell’editoria, dalla libertà di espressione, riconosciuta a chiunque nelle democrazie moderne. Un aspetto fondamentale, sostiene la senatrice Gambaro, “per garantire quella qualità dell’informazione che i giornalisti perseguono svolgendo il loro lavoro attenendosi alle leggi e ai codici deontologici che regolano la loro attività. Norme che possono essere invece bypassate da chi giornalista non è, ma comunica e diffonde notizie su Internet senza alcun freno”.

Insomma, con il diffondersi dei social-media il rischio di una contaminazione della Rete da notizie inesatte e infondate o, peggio ancora, da opinioni che seppur legittime rischiano di apparire più come fatti conclamati che come idee, è in crescita esponenziale.

“Questo delicato aspetto - precisa la vicepresidente dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa - va affrontato distinguendo chiaramente la libertà di espressione di ognuno, garantita in tutte le democrazie e che permette di esprimere il proprio pensiero liberamente, dalla diffusione di notizie false e distorte. Notizie e opinioni sono due cose ben diverse così come lo sono insulti e tentativi di manipolare gli utenti di Internet. I giornalisti, se sbagliano, pagano. Hanno delle responsabilità precise in questo senso. Nel mondo del web queste responsabilità rischiano di perdersi nella Rete e ciò non deve accadere”.

Se l’informazione diventa disinformazione i mezzi di comunicazione di massa possono, inoltre, essere utilizzati anche a fine di propaganda e si rischia che notizie manipolate vengano adoperate per influenzare l’opinione pubblica in maniera distorta. Si tratta di una minaccia grave che necessita di una risposta efficace, perché Internet oggi rappresenta il mezzo più veloce ed accessibile da sfruttare a tali scopi.

Al “Quarto potere” di Orson Welles se ne affianca un altro: Internet. Come tutti i poteri, anche questo va regolamentato per evitare eccessi e storture e garantire, da un lato, la libertà di stampa e, dall’altro, quella di espressione.

 


di Redazione