Derrick è una schiappa

sabato 24 dicembre 2016


L’attentatore di Berlino finisce la propria fuga in Italia, vicino Sesto San Giovanni, dove viene ucciso alle tre di notte di venerdì grazie al coraggio di due agenti italiani: Cristian Movio e Luca Scatà. Giustamente omaggiati dal ministro dell’Interno Marco Minniti, dal premier Paolo Gentiloni e persino dall’ex premier Matteo Renzi che non si è lasciato sfuggire l’occasione per un post su Facebook. Cristian è anche rimasto ferito e Luca, che è dovuto intervenire per uccidere il terrorista che aveva usato contro il suo compagno di pattuglia la stessa pistola con cui aveva freddato l’autista polacco del tir scagliato contro la gente al mercatino di Natale a Berlino, aveva solo nove mesi di servizio sulle spalle. Il che significa che non solo la cancelliera Angela Merkel dovrebbe ringraziare l’Italia e baciare la terra su cui camminano i due coraggiosi (meglio eroici) agenti, ma anche darsi una guardatina in casa su cosa non funziona nella “polizei” tedesca e nei servizi di informazione e sicurezza prima di appellarsi al trattato di Dublino sui rifugiati e di reiterare per Italia e Grecia le ossessive richieste di adeguamento degli hotspot di transito degli immigrati.

Nelle prossime ore sapremo se la genesi dell’operazione è stata solo casuale o parzialmente organizzata: certo non poteva essere un blitz anti terrorismo pre ordinato perché non si manda a farlo una pattuglia di due uomini. Però i due agenti italiani, che oggi brillano di luce propria di fronte al buio in cui continuano a brancolare gli omologhi di Berlino, un atto di eroismo lo hanno compiuto; e non può essere rimproverato al nostro Paese dalla Germania il fatto di non aver preavvertito le autorità di sicurezza tedesche sul rischio che questa persona, adesso morta, poteva rappresentare per la popolazione tedesca. Noi dopo che Anis Amri aveva scontato la pena in Italia e si era allontanato dal nostro Paese tutte le informazioni del caso le avevamo date. Tant’è vero che Amri, di origine tunisina, era stato fermato in Germania la scorsa estate ma poi non era stato né espulso né trattenuto.

Il vero problema dell’Europa, tanto in materia di terrorismo, sicurezza e immigrazione quanto in materia economica, è l’eccessiva e ossessiva burocratizzazione delle regole e dei trattati imposta dalla Germania e dai Paesi del Nord. Queste persone hanno sbagliato con le banche e il rilancio dell’economia così come continuano a sbagliare con gli immigrati e con le strategie di contrasto preventivo al terrorismo. Per cui l’ipotetico Derrick, ma anche il concretissimo Wolfgang Schäuble, si sono dimostrati due schiappe che non meriterebbero neanche la panchina. E ci facciano adesso il piacere, dopo avere imparato la lezione, di risparmiarci i sorrisini e i commenti sugli italiani mangia spaghetti. Perché, altrimenti, prendendo alla lettera la loro molto discutibile scala di valori e di merito, potremmo da oggi ben dire alla cancelliera e al suo staff di stare sereni. Che “in Europa i veri tedeschi siamo noi”.


di Rocco Schiavone