L’intervento di chi non sa di che si tratta

giovedì 1 dicembre 2016


Siamo oramai alla fine di questa campagna elettorale per il referendum. Alla riforma degli ignoranti che si vogliono ritagliare una Costituzione “ad personas” per le esigenze dei prossimi quattro o cinque mesi (con danni per anni ed anni) è corrisposta una discussione “ad personam” di Matteo Renzi, su Renzi, pro e contro Renzi. Strumento essenziale e finalità del cosiddetto dibattito: far sì che gli elettori della riforma ne vengano a sapere meno possibile.

I cosiddetti riformatori hanno “parlato d’altro” e fatto in modo che si parlasse d’altro, per evitare il rischio di un elettorato informato che li mandasse a quel paese per lo schifo che sono riusciti a realizzare. In questi ultimi giorni c’è la sfilata degli appelli agli italiani di quelli che, da una parte, dell’Italia non gliene fotte niente (salvo, magari, del modo come meglio fotterla) ma che, soprattutto della riforma su cui noi dobbiamo votare, ne sanno di meno di quanto io ne so di telematica e di computer.

I giornali del padronato italiano titolano con gli “ammonimenti” di personaggi autorevolissimi della finanza tedesca, americana, del Liechtenstein che sì e no sanno che c’è un “coso” di Renzi e che gli italiani dovranno votare ma non sul “coso”, ma su Renzi e però bisogna dire che votano sul “coso”. Scommetterei che nessuno di questi autorevolissimi impiccioni ha provato a leggere qualche articolo della “riforma” della grande giurista Maria “Etruria” Boschi, così come non hanno mai letto manco un articolo della Costituzione italiana. Ma sono stranieri, hanno nomi noti e cariche importantissime. La loro ignoranza è autorevolissima. Gli italiani dovrebbero pendere dalle loro labbra. E votare da gonzi secondo gli interessi di quelli che non sanno che farsene della nostra Costituzione. Che però vogliono aiutare Renzi. Del quale tra loro ridono e si domandano di dove mai è scappato fuori quello lì sempre in maniche di camicia. Certi interventi dovrebbero farci insorgere unanimi mandando questi autorevolissimi signori a quel paese. E quelli che qui li servono con loro.


di Mauro Mellini