4 Novembre, un giorno
da non dimenticare

venerdì 4 novembre 2016


Tra una scossa di terremoto e l’altra qualcuno si è ricordato di porre all’attenzione degli italiani, quelli veri, che oggi, 4 novembre, ricorre l’anniversario dell’unica grande vittoria dell’Italia, quella che ha visto l’esercito italiano, colmo di tantissimi eroi, trionfare nella guerra del 1915/18 nei confronti dell’impero austroungarico.

Quel qualcuno è il grandissimo giornalista e storico che per tanti anni ha collaborato con la Rai, dando lustro non solo alla televisione di Stato ma all’Italia intera. Sto parlando di Gianni Bisiach che ha trovato il modo, servendosi dell’ospitalità di una rivista di gossip, di descrivere il grande evento. Quanti giovani italiani sono a conoscenza del fatto che il generale d’armata Armando Diaz diramò il bollettino della vittoria il 4 novembre nonostante fosse a conoscenza che l’ultimo scontro contro il nemico, la battaglia di Vittorio Veneto, non era andato granché bene tanto che Vittorio Emanuele Orlando, presidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia, fu accusato da Francesco Saverio Nitti, ministro del Tesoro, di aver mentito a causa delle notizie non tanto belle riguardanti l’attacco sul Monte Grappa e sul Piave. Viceversa le cose andarono diversamente tanto che quel grandissimo presidente del Consiglio fu definito il “Presidente della Vittoria”.

Altri tempi ed altra Italia, quella vera, che aveva ai vertici delle istituzioni uomini di grande valore che tutto il mondo ci invidiava. Ma con l’andare del tempo quella grande vittoria fu dai più dimenticata tanto da essere cancellata dalle date nelle quali si fa festa al pari del “Giorno dei defunti”, che meritava per la sua importanza ben altra considerazione. Ma ormai non ci si meraviglia più di nulla, i tempi sono diversi, il progresso e la tecnologia la fanno da padroni per cui non c’è da perdere tempo per queste nostalgie mentre tanti valori quali la Patria, la Famiglia la Religione passano in secondo piano in presenza della Legge di Stabilità e di bilancio che rischia addirittura di saltare se l’Europa dei burocrati non dà il via libera alla flessibilità richiesta dal pifferaio fiorentino, che promette alle popolazioni terremotate ciò che non può mantenere, dovendo preoccuparsi non dell’accoglienza dei profughi di guerra ma dell’invasione dei clandestini economici che sta creando disagi e paure alla popolazione italiana sempre più frustrata ed inerte.

Questa è purtroppo la triste realtà, ma quanti hanno la mia età non possono non ricordare le date belle ed esaltanti di un popolo che ha per qualche millennio insegnato civiltà e cultura al mondo intero. Una di queste date è senz’altro il 4 novembre 1918, data che rende onore e gloria ai tanti eroi che diedero la propria vita per la grandezza dell’Italia.


di Titta Sgromo