martedì 2 agosto 2016
Appena nominato Papa dei cattolici ero perplesso relativamente a monsignor Bergoglio. Pensavo fosse l’ennesimo Papa mediatico, con un entroterra conservatore e a tratti misogino ed alla ricerca di nuovi fedeli da catechizzare.
Purtuttavia mi sono ricreduto. Le sue aperture sono state grandi. È un Papa che, innanzitutto, non giudica. E non compie ingerenze nella sfera politica, pur dimostrandosi forse il miglior analista politico contemporaneo. Analista che non le manda a dire nemmeno alla Turchia, alla quale ha ricordato il genocidio armeno (cosa che non hanno pressoché mai fatto gli altri politici occidentali, attenti a mantenere ottimi rapporti con la Turchia, membro della Nato ed amica dell'occidente globalista) e riconoscendo la lotta dei curdi contro l'Isis in Siria ed anche qui, la sua voce è stato un caso isolato nell'ambito della cosiddetta “comunità occidentale”, che i curdi li ha sempre ignorati, se non lasciati al loro destino.
Papa Francesco, dunque, venuto dalle estreme periferie latinoamericane, è un Papa non allineato al pensiero unico politicamente corretto di matrice capitalistico-borghese- statunitense, poiché è il Papa del riconoscimento delle diversità e non già dell'omologazione globalista. E' il Papa che, giustamente, non identifica l'Islam con il terrorismo, ma individua i diretti responsabili del terrorismo ed identifica terrorismo tutti i processi connessi al “dio danaro” che, assieme all'ideologia del desiderio ed al capitalismo assoluto, sono i responsabili delle vera crisi che attanaglia l'umanità, che è una crisi prima di tutto umana e spirituale, che annichilisce e violenta i cervelli, uccide il pensiero e lo omologa, crea deseguaglianze ed ulteriori sperequazioni fra ricchi e poveri.
Papa Bergoglio è lì a dirci questo. E lo dice non solo ai cattolici che rappresenta, ma anche noi laici ed anticlericali. E lo dice con senso di amore e laicità. Quel senso di amore e laicità che ha conquistato non solo tutta l'America Latina dalla quale egli proviene, un'America Latina socialista rivoluzionaria e del XXI secolo, ma anche un leader laico come Marco Pannella che, prima di morire, ha ricordato – significativamente - che “l'odio è degli stronzi”.
Papa Francesco è dunque amato da coloro i quali lo sanno ascoltare, ma rimane indifferente alla destra ed alla sinistra, le quali sono le maggiori responsabili dell'avvento del capitalismo assoluto e del terrorismo, attraverso il neocolonialismo e l'interventismo guerrafondaio, che sono anche responsabili delle migrazioni di massa e dell'avvento di una società cosmopolitica indistinta nella quale si pretende che le differenze siano annullate, così come avvenuto negli Stati Uniti d'America, patria del confusionismo, della sperequazione sociale e della scarsa cultura umanistica.
Papa Francesco sembra essere ad ogni modo una goccia – luminosa - in mezzo al mare. Una goccia, forse, destinata a passare. Ma per ora è lì ad illuminarci e per questo, anche se la cosa può sembrare un po' puerile, gli vogliamo molto bene e lo ringraziamo.
di Luca Bagatin