“Ti racconto la politica”

sabato 30 luglio 2016


Politici deviati (Capitolo 48) – In 48 brevi capitoli abbiamo raccontato alcuni vizi dei partiti che, nonostante i nostri appelli, nessuno ha smentito. Ce ne sono ancora e noi restiamo qui per raccontare; si tratta di usi prepotenti e indegni, mai contemplati negli statuti o regolamenti.

Oggi, il partito politico è utilizzato in modo assai diverso da come era stato inteso dal costituente che aveva creato uno strumento per rappresentare l’istanza popolare nelle istituzioni, così interpretando il desiderio dei cittadini italiani che credevano nella nascita della democrazia. Gli anni sono passati e pochi di quei galantuomini costituenti sono rimasti in vita, ma si rivolteranno nella tomba nel vedere che scempio si è fatto della democrazia e a quale uso criminale sono stati destinati i partiti politici che, ripetiamo per l’ennesima volta, sono l’unico strumento che il popolo ha a disposizione per far valere le proprie ragioni, ma del cui uso e fine ha capito davvero molto poco. Il partito politico è il vero strumento della democrazia rappresentativa, ma mentre la chiassosa superficialità del popolo lo annovera tra le cose inutili e obsolete, c’è invece chi ne ha capito le potenzialità e lo usa per crearsi poteri e privilegi che tutto sono tranne che democrazia.

Dai cosiddetti “nuovi ordini mondiali” alle più arcane intese che affascinano la fantasia politica popolare ma, più realisticamente, alle organizzazioni malandrine del signoraggio a quelle finanziare, economiche, criminali e quant’altro, una cosa è certa: per accedere alle istituzioni e riceverne l’attenzione e i favori, tutti, proprio tutti devono intendersi con i partiti politici. Del resto, se così non fosse, non si spiegherebbe l’enorme “energia” impiegata per manipolare e controllare fino all’ultima minuzia i congressi dei partiti; questo corso ha descritto in più capitoli i disgustosi meccanismi di controllo e, dall’imminente capitolo 50, inizierà la simulazione della diretta di un congresso-tipo.

Il principio dello strumento rappresentativo del partito funziona ed è valido, ma il popolo si è dedicato alle più stupide esibizioni politiche, lasciando il campo aperto ad ogni organizzazione che ha invece usato i partiti per sfruttarlo e opprimerlo. L’attività dirigente dei partiti nasce e prende l’imprimatur dai congressi che, popolo assente, sono lasciati liberi di compiere i loro infami trucchi per condurre le cose come vogliono fino ad attrarre anche individui deviati, cocainomani, lussuriosi, pedofili, ingordi, superbi, avari, disonesti e immondi.

La società popolare ingoia ogni giorno gli amari bocconi di questa realtà che, troppo spesso, s’illude di combattere con l’estemporaneità e col chiasso. Tornando a noi, i “veleni” da descrivere sono ancora tanti; leggere aiuterà a conoscere l’uso distorto che si fa dei partiti e dei loro congressi che controllano ogni dettaglio (capitoli n. 23 e n. 41). Nei capitoli successivi percorreremo l’esempio di un tipico congresso tratto dal vero e faremo una sorta di cronaca in diretta che inevitabilmente incontrerà abusi, intimidazioni e brogli.


di Giannantonio Spotorno