venerdì 22 luglio 2016
Che il Patto del Nazareno non fosse mai morto era chiaro. Del resto, da quando c’è Matteo Renzi una bella fetta di Forza Italia simpatizza con lui e lo aiuta quando serve.
Dunque, quale migliore soccorso del pericolo referendum? Ecco perché a partire da Gianni Letta in queste settimane chi conta accanto al Cavaliere ha infittito vicinanze e strategie. Del resto l’imponente escalation dei grillini ha messo così tanta paura ai gattopardi forzisti, oltreché allo stesso Renzi, da spingerli a tutto pur di resistere. In fondo è la stessa logica tripolare a condurre inevitabilmente a scelte che, per convenienza oppure ipocrisia, portano a soluzioni politicamente incoerenti.
Lo abbiamo visto in Francia, dove pur di non far vincere Marine Le Pen, la destra barzotta di Nicolas Sarkozy si è alleata con la sinistra ai ballottaggi. Ecco perché, anche in Italia, tra renziani e una buona parte dei forzisti, si inciucia per cercare di unire il più possibile centrosinistra e centrodestra in chiave antigrillina. È questa, almeno per noi, una logica inaccettabile e politicamente devastante, non solo perché l’inciucio per definizione non tiene alla prova del tempo, ma perché disorienta e allontana sempre di più gli elettori.
Come se non bastasse e lo abbiamo visto con le recenti elezioni amministrative, le pastette politiche portano l’elettorato più identitario a schierarsi contro a prescindere. Il caso Appendino ne è la plastica testimonianza. Oltretutto questo riguarda specialmente il centrodestra, ogni mossa di avvicinamento fra Renzi e Forza Italia non fa altro che spaccare sempre più il fronte ex Pdl/Lega.
Insomma, visto che il pericolo è rappresentato da uno dei tre poli (Movimento 5 Stelle), si cerca opportunisticamente di comporne uno in grado di batterlo attraverso la fusione interessata degli altri due. Sia chiaro, la politica italiana ci ha abituati a tutto e, specialmente da Mario Monti in giù, ne abbiamo viste e subite di cotte e di crude, ma una cosa è certa, non è con i patti come quello del Nazareno che si cambiano le cose. Al massimo, nel miglior stile gattopardesco, si lascia tutto tale e quale e, nel caso nostrano, se vincesse questa logica si consentirebbe a Renzi di regnare indisturbato in cambio di qualche concessione.
Comunque sia staremo a vedere, anche perché stavolta non solo la gente è esausta di una certa politica, ma lo stato del Paese è talmente esasperato da consentire risultati imprevisti e imprevedibili. Noi non abbiamo mai giustificato inciuci di nessun tipo, a partire dai ribaltoni che defenestrarono Silvio Berlusconi, ecco perché anche ora non accettiamo alcun patto simile. Vorremmo, al contrario, la rinascita di un centrodestra vero, liberale, repubblicano, laico e democratico, un movimento alternativo a Renzi, al cattocomunismo, all’ipocrisia radical-chic, vorremmo insomma un centrodestra anglosassone. Del resto, a partire dalla Brexit, tutta l’Europa si muove in questo senso e presto lo vedremo altrove nella Ue. Non capirlo o, peggio, fare gli struzzi, come sempre è accaduto in Italia, potrebbe stavolta condurre davvero alla definitiva rottura sociale.
di Elide Rossi e Alfredo Mosca