sabato 18 giugno 2016
Egregio presidente Michele Emiliano,
Le scriviamo a nome della United Against Nuclear Iran (Uani), organizzazione non- profit, indipendente e non associata ad alcun partito politico, conosciuta internazionalmente per l’impegno a diffondere la consapevolezza sui pericoli che il regime Iraniano pone al mondo. È stata portata alla nostra attenzione la recente visita dell’Ambasciatore Jahanbakhsh Mozaffari in Puglia il 10 di giugno 2016. Vogliamo riferirci specificatamente all'annuncio secondo cui la Regione Puglia intenderebbe perseguire partnership commerciali con l'Iran. Prima che eventuali iniziative ed accordi siano formalizzati, vorremmo portare all’attenzione e a una piena conoscenza del governo regionale e delle aziende locali i gravi rischi d’impresa di natura economica e politica che continuano a esservi per qualsiasi governo o azienda che ricerchi opportunità di investimento e di affari in Iran. Nonostante i contenuti dell’Accordo nucleare - Piano d'Azione Congiunto Globale (Jcpoa) - permangono assai considerevoli rischi legali, politici, finanziari e di reputazione nell’entrare in relazioni d’affari con l’Iran, in particolare nei settori dell'economia iraniana che sono ancora dominati dal Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (Irgc), un’entità che resta a tutti gli effetti sottoposta a misure sanzionatorie vincolanti da parte della comunità internazionale, poiché è riconosciuta come organizzazione terroristica. Al riguardo Uani ha predisposto una “matrice dei rischi”, che include:
1) Rischi per le transazioni Bancarie e per il riciclaggio del denaro
2) Violazioni delle norme Internazionali e di Trattati, ed eventuale revoca del Jcpoa
3) Sostegno dello Stato Iraniano al terrorismo internazionale
4) Re introduzione eventuale delle sanzioni contro l’Iran: “snapback sanctions”
In occasione della visita dell’Ambasciatore Iraniano, Lei ha affermato che con l’Iran la Regione Puglia vorrebbe “sviluppare la conoscenza reciproca e investire soprattutto su cultura e economia e sappiamo che c’è una gran voglia delle imprese italiane di entrare in contatto con questa grande nazione”. Ma nei mesi successivi alla firma dell’Accordo Nucleare - Jcpoa - l’Iran non ha dato prova di buona fede nei comportamenti e nei riguardi della comunità internazionale, che rende un ambiente di “intesa reciproca” molto difficile. Teheran ha lanciato diversi missili balistici, uno dei quali recava l’iscrizione che “Israele deve essere cancellata dalla faccia del pianeta Terra”, in chiara violazione sia dello spirito che degli obblighi derivanti dalla Risoluzione Onu 2231. Il Regime di Khamenei ha anche acquistato diversi jet militari multiruolo Sukhoi-30 senza né richiedere né ottenere la prescritta autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Tutto questo si aggiunge al forte sostegno che l’Iran esprime anche pubblicamente verso la Jihad Islamica, Hamas e Hezbollah. Non si deve ignorare che l’Iran viene considerato Paese che appoggia il terrorismo internazionale. La Task Force internazionale che si occupa di antiriciclaggio di denaro e di sorvegliare le attività finanziarie che sostengono il terrorismo - Financial Action Task Force (Fatf) - ha recentemente messo in guardia la comunità internazionale sui rischi derivanti dall’“incapacità Iraniana di affrontare il rischio di finanziamento del terrorismo e la minaccia seria che questo rappresenta per l'integrità del sistema finanziario internazionale”. Le azioni aggressive dei Guardiani della Rivoluzione – Irgc – rivolte alla destabilizzazione del Medio Oriente sono un rischio serio per ogni investimento straniero, mentre non vi sono garanzie sul futuro del paese e sulle vere intenzioni del regime iraniano, che rimangono dubbie. Le massime Autorità iraniane hanno ripetutamente annunciato che non hanno alcuna intenzione di aderire allo spirito dell'accordo nucleare. Il leader supremo ha dichiarato che il futuro dell’Iran è riposto nei missili, non nei negoziati. La leadership di Teheran sostiene il terrorismo, viola i diritti umani, e le regole fondamentali per la sicurezza e la finanza internazionale. In aggiunta a queste considerazioni, è da rilevare che diverse società Americane che investono nella Regione Puglia e che hanno una consolidata e forte presenza nella regione considerano gli affari con l Iran pericolosi ed illegali. Ci appelliamo a Lei affinché questi rischi siano presi in doverosa considerazione prima di finalizzare un partenariato con l'Iran. Uani è una fonte ben informata e attiva nella ricerca riguardante le incognite economico-politiche e i rischi d’impresa connessi all’ Iran ed è pienamente disponibile a condividere le ricerche ed informazioni con il Governo ed il mondo imprenditoriale della Regione Puglia. La ringraziamo per il tempo che ci dedica e per la Sua cortese attenzione alle questioni che abbiamo ritenuto urgente segnalare, nell’auspicio che siano informazioni utili a valutare con prudenza le opportunità di lavoro con l’Iran. Restiamo in attesa di un Suo gentile riscontro e con l'occasione Le inviamo i nostri saluti più cordiali.
Ambasciatore Mark D. Wallace
Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata
di Redazione