Ridare dignità al calcio mondiale

venerdì 4 marzo 2016


Primo tassello nel calcio mondiale del dopo Blatter-Platini. Il 45enne svizzero di origini italiane Gianni Infantino è stato eletto al secondo scrutinio presidente della Fifa.

Inizia una nuova Era dopo i 17 anni di permanenza dello svizzero Joseph Blatter al vertice dell’organizzazione mondiale dello sport più popolare e diffuso del mondo? Non sarà facile accantonare e dimenticare gli scandali che hanno travolto i vertici nell’assegnazione di alcune sedi dei Mondiali e gli illeciti traffici dei biglietti delle manifestazioni calcistiche.

Anzi, mentre a Zurigo si votava per il nuovo presidente, la Procura svizzera metteva a disposizione delle autorità americane, che hanno costretto Blatter a dimettersi pochi giorni dopo essere stato rieletto per il terzo mandato, 152 transazioni bancarie dubbie. Sono ormai una cinquantina i dossier che illustrano i movimenti bancari che appartengono ad alti dirigenti della Fifa. I documenti si riferiscono tutti alle scandalose e contestate assegnazioni dei Mondiali di calcio del 2018 alla Russia e del 2022 al Qatar. Documenti che sono andati ad aggiungersi alla montagna di prove e testimonianze raccolte nel rapporto dell’americano Garcia, incaricato dal Comitato etico della Federazione di indagare sui sospetti di operazioni non corrette per assegnare le sedi dei Mondiali. Rapporto che i vertici della Fifa avevano in un primo momento segretato e poi pubblicato in parte. Ma costretto alle dimissioni Garcia aveva passato gran parte delle informazioni raccolte ai suoi amici dell’Fbi, i quali hanno permesso al ministro americano della Giustizia, Loretta Lynch, di far scattare la retata di Zurigo con arresti eccellenti e 47 capi d’accusa per un giro di tangenti, mazzette, favoritismi che andavano avanti da una trentina d’anni. Un’inchiesta che sta andando avanti in tutta la sua complessità e presa in mano dagli Usa perché molti soldi sono passati attraverso le banche degli Stati Uniti. Lo scandalo e alcuni bonifici autorizzati dal segretario generale della Fifa e braccio destro di Blatter, Jerome Valcke, hanno travolto l’ex colonnello svizzero diventato padre-padrone del calcio mondiale. Caduta una pietra, il castello di coperture è andato sfaldandosi.

È stato così trascinato nel baratro anche il presidente dell’Uefa, il francese tre volte pallone d’oro: Michele Platini. L’accusa è stata quella di aver intascato dalla Fifa una somma vicina ai 2 milioni di franchi per prestazioni, non registrate contrattualmente, alla Fifa su autorizzazione di Blatter. Il lavoro sarebbe stato fatto all’inizio del 2000 mentre il pagamento è del 201. Il silenzio colpevole ha trascinato i due vertici del calcio davanti al Comitato etico, che li ha condannati a 8 anni di sospensione, ridotto poi in appello a 6 anni di squalifica. Intrighi, manovre, soldi.

Ora, eletto Gianni Infantino nuovo presidente, battendo il favorito lo sceicco del Bahrein Salman bin Ibrahim Al Khalifa (115 voti al secondo scrutinio contro 88) lo scenario prevede la sostituzione del presidente Platini (il bilancio si è chiuso con oltre 2 miliardi di introiti che saliranno a 2,8 nel biennio 2016-17). Cosa succederà? L’ipotesi di allargare il numero dei partecipanti ai Mondiali dagli attuali 32 Paesi a 40 fa già discutere le Federazioni che costituiscono la Fifa. Ma il nodo più grosso è la ripartizione della montagna di dollari che arrivano dai diritti televisivi e dalla pubblicità.

“Per far finire, nella vergogna, l’impero dell’ex colonnello svizzero Joseph Blatter al vertice del calcio mondiale per 17 anni e azzerare i vertici della Fifa per corruzione - scrive Ernesto Menicucci nel libro “Un calcio da leoni” - ma anche di violenze, razzismo, potere ultrà e corruzione, c’è voluta un’inchiesta dell’Fbi, un chiavistello che ha fatto saltare un mondo di ipocrisie, di favoritismi, di equilibrismi in grado di gestire e distribuire miliardi di dollari, sui quali costruire un immenso potere geopolitico”.

La Fifa è uno dei grandi potentati mondiali anche perché detta legge sui regolamenti e sull’utilizzo delle tecnologie (vedi il “no” alla moviola in campo per la quale si batte da 36 anni Aldo Biscardi con il suo Processo del lunedì). Eliminato Platini, restano in campo quattro candidati con il compito di avviare una rivoluzione visto che in mezzo secolo la Fifa aveva avuto soltanto due presidenti. Le ombre del passato restano, ma è compito dei nuovi vertici ridare dignità non solo alla federazione internazionale travolta dagli scandali ma anche al movimento calcistico nel suo insieme, che ha perso la sua dimensione sociale e familiare avendo il dio denaro allungato ulteriormente i suoi tentacoli. L’assegnazione dei Mondiali, ogni 4 anni, era diventata l’occasione per scontri geopolitici, con distribuzione di mazzette da milioni di dollari. Nulla a che vedere con lo sport troppo spesso definito “il più bello del mondo”, ma che senza un vero cambiamento rotolerà giù proprio come un pallone.


di Sergio Menicucci