Stop ai tentennamenti, serve un’alternativa

mercoledì 2 marzo 2016


E adesso tutti a lavoro con Guido Bertolaso. Altro che primarie, questa è l’unica cosa seria da fare dopo aver perso inutilmente tempo. Del resto, dai tavolini leghisti che poteva uscire di diverso? Era chiaro a tutti che Matteo Salvini puntava a sotterrare Bertolaso e ora, non essendoci riuscito (almeno nella misura che avrebbe voluto il numero uno del Carroccio), non resta che lavorare sodo per l’ex capo della Protezione civile. A meno che non si voglia davvero sfasciare definitivamente tutto, consegnando così Roma ai grillini; ma in questo caso, come dice Giorgia Meloni, l’alleanza di centrodestra andrebbe rivista dalla a alla z. Comunque vada, augurandoci che un po’ di buon senso pervada finalmente il segretario leghista, il problema della leadership nel centrodestra si pone eccome ed è proprio su questo che, dopo le elezioni amministrative, andrà fatta chiarezza totale.

Non è possibile, infatti, puntare ad essere alternativi a Matteo Renzi senza un programma comune, una coalizione coesa e soprattutto un leader condiviso e riconosciuto. Con Silvio Berlusconi, che dispensa consigli e suggerimenti dall’alto della sua esperienza (quella buona), il centrodestra ha bisogno di ritrovarsi in una leadership inequivocabile che ne indichi linee e traguardi. Allo stato attuale e considerata la vacanza di questo ruolo, Salvini è convinto che con il suo quindici per cento gli spetti di diritto. Ovviamente non è così, né potrebbe esserlo, non solo perché la cifra dei consensi pur ragguardevole non è straripante, ma perché il leader per sua natura deve unire e non dividere.

Fino ad ora il segretario della Lega, al contrario, si è impegnato più a separare che associare e, come se non bastasse, ha tirato dritto per la sua strada senza tentare nemmeno di mediare con quella anima del centrodestra che, palesemente, è più moderata e liberale di quella leghista. Per questo si è arrivati a liti e incomprensioni fra alleati, che la foto di Bologna ha camuffato ma non risolto; per questo la necessità di scegliere consensualmente un solo capo è oggi necessaria e indifferibile.

L’Italia ha bisogno di un’alternativa politica a Renzi, ne ha bisogno non solo perché il Premier sta facendo più danni che bene, ma perché senza alternativa di governo la democrazia va a farsi friggere. Dall’errore del Patto del Nazareno, la liquefazione del centrodestra ha aperto una autostrada a Renzi, che perciò pone e dispone senza limiti e pudori. Inutile lamentarsene se non si è in grado di contrapporgli una coalizione forte, preparata e coesa. Di questo Salvini dovrebbe preoccuparsi e occuparsi assieme a Berlusconi e alla Meloni; altro che banchetti, tavolini e trappole, che finiscono solo con il favorire la vittoria degli altri.

Serve una riflessione comune che porti ad una sintesi di premiership autorevole e alternativa e serve subito, solo così si potrà puntare alla vittoria, riportare al voto una marea di assenteisti e risvegliare quella passione di centrodestra sotterrata dagli sbagli, dai tradimenti e dagli opportunismi. In attesa che ciò accada, le amministrative incombono e possono determinare una svolta magari epocale contro Renzi e i suoi illusionismi letali. Dunque non si perda tempo e si sostenga Bertolaso a Roma, perché la Capitale boccheggia.


di Elide Rossi e Alfredo Mosca