mercoledì 2 marzo 2016
Il pensiero intriso di ipocrisia che si ostinava a negare i diritti civili alle coppie di fatto - etero od omosessuali che siano - è stato superato dopo l’approvazione della cosiddetta Legge Cirinnà.
C’è però un limite oltre il quale non è giusto (e, mi si consenta, neppure “‘naturale”‘) andare. E l’ex governatore della Puglia, Nichi Vendola, costituisce solo l’obiettivo dal cognome altisonante per chi quel limite non è disposto ad oltrepassare. Non è questione di “‘volgarità degli squadristi della politica”‘, come dice il capo di Sel. Ma non è neppure credibile che quella di Vendola e del suo compagno costituisca “‘una scelta e un percorso che sono lontani anni luce dall’espressione ‘utero in affitto’”‘. Se non piace il termine “‘utero in affitto”‘, vogliamo definirla “‘gravidanza commissionata”‘? O, se piace di più, “‘maternità per conto terzi”‘? La sostanza è la stessa ed è composta da tre elementi fondamentali: uno sperma maschile, un utero femminile che lo ospita, un portafoglio che si apre per acquistare poi la creatura che nasce.
Sostiene l’ex governatore pugliese che il bambino “‘è figlio di una bellissima storia d’amore, la donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita”‘. Non appartenendo agli squadristi di cui sopra, ci permettiamo però di evidenziare che questa è una sorta di storia d’amore di gruppo il cui frutto (appunto il bambino) si ritrova ad essere considerato alla pari di un pesce rosso o di un cucciolo di cane: acquistato e portato a casa dai “‘nuovi”‘ padroni. Ritengo che riconoscere i diritti civili sia una cosa, l’adozione di un bimbo sia un’altra: soprattutto se poi questo avviene “‘a pagamento”‘ perché le leggi della natura (contro le quali, ancora, si può ben poco...) altro prevedono.
Ha scritto Vendola sul proprio profilo Facebook: “‘Quelli che insultano e bestemmiano nei bassifondi della politica e dei social network mi ricordano quel verso che dice: “‘ognuno dal proprio cuor l’altro misura”‘ (anche se capisco che citare Dante non faccia audience)”‘. Il Sommo Poeta, però, mai poteva pensare che quel cuore si sarebbe potuto misurare con il costo dell’altrui grembo.
di Gianluca Perricone