Il Grillo saltellante

giovedì 25 febbraio 2016


Secondo voi, che cosa fanno il Grillo e i grillini? Saltano, ovviamente! Ma non come il... canguro! No, i grilli non hanno il marsupio, com’è noto. Ma sono pieni di sorprese. Avete sentito il richiamo di Paola Taverna? Però, è vero: l’Orco è sempre quello. Stiamo parlando del Partito Democratico e delle scomposte armate del centrodestra che avrebbero deciso di perdere le elezioni amministrative a Roma a favore del Movimento Cinque Stelle. Detta così, ci sarebbe politicamente da chiedere un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) urgente per la parlamentare grillina. E invece io sto dalla parte sua. Nell’ottobre del 2015 commentavo così certe mosse del Presidente del Consiglio: “Matteo Renzi è un astuto. Sa benissimo che Roma l’hanno espugnata da tempo quelli del M5S. E quindi tutti i sondaggi - più o meno segreti - dicono che i grillini stravinceranno alle amministrative, perché i romani sono pieni di sentimenti di ribellione e di schifo. Già. Ma questo solo per il primo tempo. E non è quello preferito da Renzi. No. Lui aspetta il secondo, quando anche il Movimento Cinque Stelle si sarà schiantato tra gli scogli infidi e scivolosi di Roma Capitale. Avrà, così, il tempo occorrente per ricostruire un po’ di credibilità, per il suo Pd totalmente screditato, facendo fuori un po’ di cacicchi locali che, ormai, hanno fatto il loro (brutto!) tempo”.

Lo scenario, a mio parere, non è poi cambiato di molto da allora. Solo che... I furbetti del trillo (quelli, cioè, che fanno finta di avere la democrazia diretta facendo votare la Rete e Twitter!) hanno ben studiato la contromossa: mettono in campo candidati farsa. Come quella di Milano, selezionata da un pugno di iscritti locali con la solita scemenza del voto on- line. E, poi, confezionano programmi-frittella (dove ci sono decine di ingredienti eterogenei, tanto per confondere i singoli sapori) che vogliono dire tutto e nulla. Come il non-voto sulle unioni civili al Senato.

Il Movimento assomiglia come una goccia d’acqua a quei suonatori che andarono per suonare e furono suonati! Invece di costruire formidabili trappole parlamentari, facendo implodere la maggioranza, fanno melina a centrocampo, incagliandosi su canguri e voto articolo per articolo. Invece avrebbero dovuto proporre a Renzi di mettere fin dall’inizio il voto di fiducia sull’intera legge, senza cambiare di una virgola il testo originario della Cirinnà, votando poi compatti assieme al Pd.

Così, tutti diritti filati verso le elezioni! Già, le elezioni. Tutte le vogliono, ma nessuno le cerca per davvero. Ora che David Cameron ha vinto il confronto a muso duro con Bruxelles e si appresta (tremando, eh!) a convocare il suo bel referendum pro o contro la permanenza nell’Unione, Beppe Grillo e i suoi mettono la sordina su tutto. Perché sanno benissimo che, ad esempio, anche se vincessero con largo margine un eventuale referendum sull’Euro (oggi costituzionalmente improponibile!) gli effetti per il Paese più indebitato del Vecchio Continente sarebbero disastrosi! In poco tempo, il 60 per cento dei risparmi delle famiglie italiane verrebbero pressoché azzerati! Idem per le unioni civili.

La platea elettorale di Grillo è sostanzialmente nazional-popolare e statalista: vuole la massima protezione sociale ed economica dallo Stato ed è profondamente conservatrice in fatto di matrimoni non eterosessuali. Inoltre, le scie chimiche e tante altre favole metropolitane grilline non servono a curare uno solo dei mali di grandi città come Roma, devastate dall’incuria e dalla corruzione. Perché nessuno (e dico proprio nessuno) ha la ricetta di come mettere in riga e far dimagrire la burocrazia. Non fin tanto che gli impiegati pubblici andranno a votare in massa, per mantenere intatti i propri privilegi! Hic Rhodus: hic salta!


di Maurizio Bonanni