Referendum: adesso non perdiamo tempo

sabato 16 gennaio 2016


Non c’è tempo da perdere per cominciare a trattare con il massimo impegno, senza pause e senza lasciarsi distrarre da altro la questione del referendum sulle cosiddette riforme costituzionali etrusco-renziane. Se perderemo tempo, se se ne parlerà solo all’ultimo momento, l’imbroglio renziano, il ricatto del “se no me ne vado” potranno facilmente prevalere.

Nessuno ha fino ad oggi affrontato fino in fondo l’effetto devastante delle c.d. riforme costituzionali. L’autentico effetto domina su una serie di questioni connesse non è neppure stato preso in considerazione dai “rottamatori”.

Ci sono intellettuali degni di questo nome, che rifiutano la “patente” conferita per “meriti” e disponibilità dalla Sinistra e dalla pseudosinistra chiacchierona. Non pretendano di distinguersi dalle poco piacevoli “imitazioni” solo tenendosi da parte.

C’è, contro la “disponibilità” ed il conformismo pseudo sinistroso che ha fatto divenire insopportabile la qualifica di “intellettuali”, una storia ed una tradizione di autentica dignità e di senso civico di intellettuali autentici, che hanno saputo dimostrare coraggio in tempi non troppo lontani. Ci sono giuristi non “inscatolati” che possono levare alta la loro voce. Ce ne sono anche tra quelli che con questi nostri quasi insignificanti mezzi di comunicazione del pensiero non hanno esitato a darci il sostegno con la loro attenzione.

Diamo vita a Comitati in difesa della ragionevolezza costituzionale. E non facciamo gli schifiltosi per qualche compagnia poco piacevole sullo stesso fronte. Se abbiamo idee valide ed oneste, non ci confonderemo con loro, ma non sfoderiamo una supponenza che servirebbe alla causa di gente ancor meno digeribile. Al lavoro amici!


di Mauro Mellini