Renzi risarcisca e vada a casa

martedì 12 gennaio 2016


Il danno per il sistema bancario italiano nel suo complesso è immane. Gli italiani truffati di Banca Etruria e delle altre banche fuggono in massa. È stata annientata qualsivoglia fiducia ad opera e per colpa di Renzi/Boschi e le loro famiglie colluse ed intrallazzatrici, dentro fino al collo nelle truffe delle banche medesime.

Matteo Renzi, al governo mai eletto, continua anche a fare aumentare debito pubblico e deficit con le numerose incapacità e sue ruberie. Tanto per dirne qualcuna tra le ultime, sostiene le unioni civili per dare la pensione di reversibilità a chi sopravvive a spese del bilancio Inps, cioè noi, o non vuole le espulsioni degli immigrati clandestini che sgozzano, noi, adotta la trasformazione del Canone Rai in tassa riscossa dalle società elettriche per irregimentare l’informazione e renderla strumento di governo, appunto di regime, salva tutti gli enti pubblici mettendoci a capo amministratori unici da lui controllati, occupa tutti i posti fissi dei Comuni e delle Province allargate (altro che abolite) con amici e parenti e Pd, non riduce nessuna spesa pubblica.

Il deficit è usato da Renzi, in sostanza, per coprire i guai che combina. Tanto pagano gli italiani. E per distrarre l’attenzione pensa basti sbraitare contro l’Europa da dove, da un pezzo, lo fanno nero. Ma vada a casa! Chieda scusa, risarcisca e restituisca il maltolto agli italiani. Rovina l’economia come il Paese tutto. Esaspera gli italiani, turlupinandoli e truffandoli a più non posso. Nessuno lo ha eletto, nessuno lo avrebbe mai messo dov’è, e Napolitano, che ha imposto in violazione della democrazia i tre governi illegittimi di Monti, Letta e Renzi, deve renderne conto, rispondere del colpo di Stato perpetrato a tradimento e contro gli italiani.

Nell’inchiesta su Banca Etruria non solo è spuntato il padre di Renzi, Tiziano, per i rapporti in affari con i soci dell’ex presidente Rosi, ma pure la madre, insieme a papà Boschi ed a Boschi junior che, solo l’ultimo, fratello del ministro al governo non eletto, guarda caso ha trovato rifugio dopo lo scandalo Etruria proprio nello studio di Bonifazi, cioè del tesoriere Pd di Renzi. Si tratta chiaramente di un manipolo di manigoldi truffaldini che pensavano di farla franca nei confronti di tutti gli italiani, e riguardo ai quali, invece, sta venendo fuori tutta la verità di ladri quali sono e di cui dovranno rispondere verso il Paese.

La squadra di ladruncoli di sinistra messa in piedi da Renzi è a dir poco oggi in uno scandaloso conflitto di interessi e immersa tra reati vari che ora cercano in tutti i modi di nascondere dalla Procura di Arezzo. La Banca d’Italia, già a dicembre del 2015, ha confermato le accuse gravi formulate con richiesta di sanzioni contro papà Boschi perché facente parte del gruppetto ristretto con l’ex presidente della banca Lorenzo Rosi, il quale era, tramite la società Party S.r.l. legata alla coop rossa Castelnuovese, legato a Tiziano Renzi. La Castelnuovese lavorava e lavora infatti con la società di sviluppo immobiliare Nikila Invest, che a sua volta è in società con Tiziano Renzi nella Party S.r.l., e tramite Rosi, ex presidente della banca, con la Banca Etruria stessa. La Banca Etruria ha continuato ad elargire finanziamenti ad amici e parenti, conoscenti di sinistra, del Pd e di Renzi, “non restituiti, che hanno generato una sofferenza o una perdita per la banca e ottenuti celando interessi sottostanti”. Decine e decine di migliaia di euro dati ad amici aventi cariche nelle società coinvolte. Ed a fare alzare i valori, dall’esterno, per far guadagnare i soliti noti, amici e parenti rossi, i decreti di Renzi/Boschi dal governo rubato agli italiani, e ancora un altro decreto a “coprire” e ad impedire di fare valere le responsabilità in capo ai responsabili delle rapine. Responsabili indicati dalla Banca d’Italia della perdita di 517 milioni. Responsabili che, tra finanziamenti privi di garanzie alle società di Rosi che fa affari con Tiziano Renzi per costruire outlet in tutt’Italia, consulenze inutili, malagestione del patrimonio immobiliare, ricchi stipendi, premi e buonuscite, hanno lucrato così come hanno fatto lucrare amici, parenti, famiglie di Renzi e sinistri tutti. Responsabili Rosi, Boschi e Nataloni che hanno fatto gruppetto persino per rifiutare l’unica offerta ricevuta prima dell’esplosione del disastro causato, senza cioè sottoporre né al Consiglio di amministrazione né ai soci l’offerta fatta alla Banca Etruria dalla Popolare di Vicenza. Contavano probabilmente sulle rassicurazioni di Renzi/Boschi sui decreti in arrivo, altro che offerte regolari e scelte condivise, né tantomeno decreti regolari. E ancora sono al governo illegittimo e rubato? Ma cos’altro deve succedere perché il Paese vada a votare secondo democrazia e si liberi di tali loschi figuri? Sono il peggio che l’Italia ha prodotto ed il peggio che poteva augurarsi.

Restituiscano il maltolto, ne rispondano e vadano a casa, si tolgano di mezzo. Al peggio non c’è mai fine e gli italiani non intendono vedere e subire oltre. L’economia va sempre peggio. L’imbroglio Renzi è sotto gli occhi di tutti. Prima di mandarlo a casa dal governo imbroglio, gli italiani abbiano cura di farsi restituire fino all’ultimo centesimo rubato, e risarcire gli ingenti danni prodotti e causati.


di Cesare Alfieri