martedì 29 dicembre 2015
Per molti docenti precari e di ruolo della nostra bistrattata scuola italiana, si è trattato di un Natale davvero amaro, povero, senza stipendio, senza regali, senza attenzione. Ci sono molti professori e insegnanti che, spesso in servizio fuori sede, senza alcuna evidenza da parte degli organi di informazione di massa, aspettano ancora uno stipendio: dal mese di Settembre! Altri da Agosto, i più fortunati da Ottobre. E hanno continuato imperterriti a fare il loro dovere, a garantire la loro presenza nelle aule e la quotidiana opera di impegno con gli studenti. Mi viene il dubbio che l’attuale governo di Matteo Renzi abbia scambiato l’urgenza con la fretta. Ma la gatta frettolosa fece i figli ciechi. E così è. Purtroppo.
Allora, è meglio chiarire: la fretta è una cosa, l’urgenza è altro. Anche se, spesso, sono due parole che si usano come fossero sinonimi, ma non lo sono: anzi. Immaginate, ora, considerata la fretta cieca di questo governo e l’occupazione del Potere, come gli insegnanti possano accogliere la giornaliera esibizione televisiva di chi dice che l’Italia va avanti ed è uscita dalla crisi. Ormai, Renzi ha perso qualsiasi credibilità. Più si affanna a distorcere la realtà e più la realtà agisce per smentirlo. Perché? E’ il dubbio stesso che spinge a riflettere. Perché va di fretta senza avere alcuna urgenza se non il Potere da occupare. Proviamo a fare un esempio: la fretta è quando andiamo di corsa alla stazione perché siamo in ritardo. L’urgenza è quando arriviamo alla stazione con un’ora di anticipo per aspettare la persona che amiamo.
La fretta è quando siamo presi dall’ansia dei regali, l’urgenza è quando sentiamo l’importanza di un dono semplice. La fretta è quando facciamo una cosa in modo sbrigativo, superficiale, tanto per farla, cioè senza badare alla qualità del risultato, ma soltanto al banale raggiungimento dell’obiettivo richiesto. L’urgenza è la scintilla che produce la nostra energia interiore, la fretta è il consumo e la dispersione delle nostre energie. L’urgenza è la causa più intima che provoca il nostro agire, la fretta è l’effetto della nostra agitazione. L’urgenza è il motivo profondo che sollecita le coscienze, la fretta è la superficialità che sollecita il nostro bisogno di salvare le apparenze. L’urgenza è la motivazione che ci smuove. La fretta è l’assenza di motivazioni nel rispettare un tempo prestabilito, ma che sta per scadere.
L’urgenza è la ragione interiore che ci spinge a fare o non fare una determinata scelta. La fretta è quando facciamo qualcosa che eviteremmo volentieri di fare e, quindi, siamo lì sommersi dalla frenesia di chi desidera che questo qualcosa finisca in fretta. La fretta è incalzata dalla velocità e dal Potere, l’urgenza è caratterizzata dalla profondità e dall’umiltà. Anche l’urgenza può essere imposta dal tempo, da una scadenza, da una data, ma non è la data il fine ultimo dell’urgenza, il fine è e resta sempre l’essere umano.
di Pier Paolo Segneri