Governare a chiacchiere

martedì 29 dicembre 2015


“Quest’anno abbiamo messo mano a tantissimi dossier che erano impantanati da anni. Questo non significa che abbiamo fatto tutto bene o che non c’è altro da fare”.

È quanto si legge nella eNews di Matteo Renzi, il bollettino periodico del premier, uscito domenica scorsa. “Ma la verità è che l’Italia non è più incagliata nelle secche, che la svolta in questo 2015 c’è stata. E che c’è tanta fame di Italia nel mondo. Dovremo rendere sempre più semplice questo nostro bellissimo Paese. E vedrete che a quel punto non ce ne sarà per nessuno”, ha aggiunto Renzi.

Con ciò il Premier illusionista conferma che nessun cambiamento, come d’altronde abbiamo previsto da tempo su queste pagine, di linea sostanziale e comunicativa potrà mai avvenire sotto la sua “illuminata” direzione di Governo. Egli si è legato ad una politica tutta basata sulle chiacchiere e sulla propaganda a 360 gradi, senza tuttavia tenere conto che prima o poi, sebbene abbia la fortuna di amministrare un popolo ad dir poco confuso su troppi piani, la cruda realtà dei numeri lo inchioderà inesorabilmente ad un fallimento annunciato.

D’altro canto, se nella sua breve ma sfolgorante carriera politica tale metodo gli ha fruttato il raggiungimento di grandi traguardi, i nodi strutturali e mai risolti di un Paese, a mio avviso, sostanzialmente fallito non possono essere edulcorati raccontando a giorni alterni favolette ad uso e consumo degli imbecilli e degli sprovveduti. Vantarsi di un rimbalzino economico da prefisso telefonico, tutto ancora da verificare, intestandosi qualunque fatto positivo cada sotto la percezione di Renzi e delle sue agguerrite grancasse propagandistiche servirà forse a recuperare qualche consenso sparso, ma non potrà mai fermare il declino di un sistema il quale, pure sotto il mago di Firenze, continua ad essere devastato dalla presenza eccessiva di uno Stato dilapidatore di risorse, vero cancro per l’economia reale. E quando il medesimo declino - mascherato attualmente da una favorevole congiuntura globale e dall’intervento salvifico di Mario Draghi - tornerà a far sentire i suoi sinistri effetti, la parabola politica del Grande ingannatore al potere potrà dirsi conclusa.

Come scrisse Andrea Casotti in un’opera burlesca: “Chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente”.


di Claudio Romiti