mercoledì 23 dicembre 2015
Come risponde Renzi con il suo governo di sinistra illegittimo all’Italia e agli italiani delle sue truffe ai danni degli italiani stessi e del Paese? Di fronte infatti all’indegna porcheria contro i risparmiatori truffati di papà Boschi alla Banca Etruria, depredata da lui e compagni, ed ai decreti fatti dal governo tramite la figlia Maria Elena per scudare i suddetti, Renzi ha rilanciato gridando contro la Merkel in Europa al solo fine di sviare l’attenzione di tutti. Cioè danni e ancora danni di Renzi al nostro Paese e in Europa, per i soli suoi comodi.
La verità vera di cui Renzi deve rispondere verso gli italiani tutti è infatti quella che ha visto Renzi votare le sanzioni alla Russia, sbagliando e danneggiando l’intero nostro Paese. La verità vera è quella secondo cui Renzi ha preso ordini dalla Merkel su immigrazione e finanza pubblica. Sempre Renzi ha reintrodotto le tasse sulla casa in Italia, ha imposto il tetto al contante e, come se non bastasse, ha sempre insultato dandogli dell’antieuropeista e del razzista chiunque ha sostenuto, detto ed avvertito del contrario. Renzi è una macchietta che rilancia sconfessando se stesso a ogni piè sospinto, pronto a sostenere qualsiasi cosa pur di rimanere dov’è, ossia dove può rubare occupando efferatamente posti pubblici per sé ed amici e trafficando con la cosa pubblica per arraffare e prosperare. Come abbia fatto il nostro Paese a far esistere politicamente un balordo del genere non si sa.
Di certo si sa che il sistema non ha avuto gli anticorpi atti a contrastare la presa, l’occupazione e l’esercizio truffaldino del governo italiano senza alcun voto democratico espresso da nessuno di noi italiani. Bisogna adesso fare pronto appello alle forze sane del Paese e correre ad elezioni democratiche per il ripristino della nostra democrazia. Gli italiani hanno capito benissimo cos’è Renzi e sanno benissimo come orientarsi una volta chiamati al voto elettorale. La democrazia è il popolo, il popolo è lo Stato, è necessario correre a riappropriarsi del Paese.
di Cesare Alfieri