martedì 22 dicembre 2015
Un grand commis di stato ci ha spiegato perché il Presidente della Repubblica potrebbe non ricevere i comitati dei risparmiatori danneggiati dai crac bancari.
“È semplice, Mattarella presiede il Consiglio superiore della magistratura - esclama l’alto burocrate - quindi potrebbe optare di non ricevere i danneggiati, come di non farsi tirare per la giacchetta dai politici amici dei vertici bancari sotto accusa. Quindi potrebbe dire ai danneggiati che prima di esporsi preferirebbe aspettare l’esito dei processi. Ricevendoli darebbe l’impressione di essersi schierato con una parte del processo: l’accusa. E questo discorso sarebbe inappuntabile”. Ma di fatto Mattarella potrebbe anche evitare certi incontri per non farsi strumentalizzare in funzione anti-Boschi, quindi antigovernativa. Anche perché Mattarella si guadagnerebbe l’appellativo di “nuovo picconatore” se si schierasse con i danneggiati dalla Banca Etruria, e all’indomani del voto che ha plebiscitariamente salvato Maria Elena Boschi. La matassa è davvero ingarbugliata, sia per il Governo che per i vertici istituzionali. E se ora Forza Italia non alzasse i toni, finirebbe per regalare tutti gli spazi d’opposizione a Lega Nord, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle. Di fatto i grillini stanno pregando in ginocchio che Mattarella non dia guazza ai comitati dei danneggiati dalle banche, e per gridare al Paese quanto le istituzioni siano tutte piegate ai poteri bancari corrotti.
In pochi giorni le banche in difficoltà sono passate da 14 a 20. Le quattro banche salvate (e commissariate da tempo) sono l’Etruria, la Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. Intanto il Fondo di Garanzia delle Bcc ha sempre meno spazi di manovra: la sua natura di volontariato mutualistico tra istituti italiani cammina sul labile confine delle censure Ue. Ma le banche in odore di crac aumentano di giorno in giorno: Gruppo Bancario Mediterraneo, Cassa di Loreto (del gruppo Nuova Banca Marche), Istituto per il Credito Sportivo... Il mondo cooperativo è tutto sull’orlo del baratro. Come foglie sugli alberi anche la Bcc Irpina, la Cassa di Folgaria, la Banca Popolare delle Province Calabre, la Banca di Cascina (nella provincia di Pisa), la Banca Brutia di Cosenza come anche la leccese Bcc di Terra d'Otranto.
Qualche beninformato ci rammenta che nella Locride ci sarebbero piccole banche super-capitalizzate, con depositi degni di Alì Babà: risparmi della ‘ndrangheta? La parola d’ordine è “silenzio, siamo in difficoltà”. Intanto qualcuno ci ricorda come prima del 2003 più di 80 banche tedesche stessero messe peggio delle italiane di questo fine 2015. Ma la Cancelliera Angela Merkel, molto abilmente, le risanò con aiuti di Stato. Gli stessi che oggi l’Unione europea vieta si utilizzino per sanare buchi e sofferenze. Vale la pena di ricordare che la Germania votava per proibire gli aiuti di Stato un mese dopo aver operato il salvataggio delle sue “piccole” banche.
di Ruggiero Capone