Banca Etruria, Renzi va cacciato

mercoledì 16 dicembre 2015


Mentre si scopre, via via che si indaga su Banca Etruria, che Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore e la Repubblica erano al soldo della banca stessa pagando gran parte dei giornalisti di quei quotidiani a scrivere sulla rivista di Banca Etruria (cioè mentre la banca era in dissesto, si elargivano in lungo e in largo collaborazioni ed articoli, tra cui anche quelli di un commissario Consob, Salvatore Bragantini), cioè mentre si spiega così il silenzio e la “cautela” pelosa nel dire la tragica verità sulle ruberie della banca e dei sinistri sodali, l’inutile Consob si autoassolve rifilando che “il governo non ci ha chiamato. Abbiamo meno poteri di prima. Faremo controlli”, controlli cioè che non farà, né con calma né senza spingere. Tanto, che le frega, la gente muore e non sa come vivere, ma a quelli della Consob i soldi pubblici arrivano lo stesso, senza fare niente. In tutti i sensi. Lo stesso succede all’altrettanto inutile Banca d’Italia che, quando i buoi sono da tempo fuggiti dalla stalla, osa sentenziare che è il caso di smetterla con il rifilare obbligazioni subordinate ai poveracci, che è come dire di non dare spazzatura ai mendicanti, “serve una legge per vietare la vendita allo sportello”, dice l’inutile istituzione. Dieci anni fa, con il caso Cirio e quello dei bond Argentina la Banca d’Italia diceva la stessa cosa e non l’ha mai fatta.

La Banca d’Italia, ente pubblico totalmente inutile da quando c’è la Banca centrale europea, ha ripetutamente già omesso dieci anni fa ogni possibile vigilanza ed oggi è quindi doppiamente, tre volte colpevole e responsabile della mancata vigilanza, del mancato controllo, del suo non lavoro, inattività, o meglio, totale inanità e incapacità. Bisogna dirsi pubblicamente le cose come stanno: Consob e Bankitalia radunano un esercito di inutili vanamente stipendiati profumatamente da noi tutti senza ragione od utilità alcune. Sono 12.459, cioè 12.500 famiglie, i titolari di bond subordinati delle quattro banche fallite per 431 milioni complessivi andati in fumo. Banche su cui hanno lucrato, Renzi e Boschi e famiglie, Carlo De Benedetti tessera rossa numero uno nonché proprietario de “la Repubblica”, papà Boschi e i vertici delle banche stesse. Sono venti i milioni che si sono dati i vertici mentre le banche andavano a fondo. Stipendi gonfiati e immobili in regalo, così sono nati i quattro crac. Solo Banca Etruria ha pagato compensi per 14 milioni mentre ne perdeva 300.

Con il decreto sulle banche popolari, Renzi/Boschi hanno fatto alzare il valore delle azioni di cui hanno approfittato, Carlo De Benedetti lucrando col rialzo per 800 milioni di euro, e tutti i vertici delle banche fallite, poi commissariate; mentre con il nuovo successivo decreto le hanno poi “ricostituite” a spese della collettività, cioè a spese di noi italiani tutti. Quest’ultimo è quello stesso decreto con cui Renzi /Boschi avrebbero inteso ricostituire l’“onorabilità” degli indegni, cioè papà Boschi e gli altri. Le balle, in tutta questa storia, si sprecano. Da Renzi che rifila agli italiani che non sarebbe stato preso alcun soldo alla collettività, che non è vero mentre è vero il contrario e lui mente, da Vegas di Consob che racconta frottole per pararsi il culo cioè il lucroso stipendio mentre non controlla alcunché, da Visco e Rossi, a capo di Banca d’Italia, anche loro a pararsi il culetto con tutto quello che gli diamo di stipendio esosamente quanto insensatamente, senza ragione alcuna, a fine mese, fino addirittura a Mattarella che, solo poco tempo fa, ha pronunciato le seguenti parole, che oggi suonano a dir poco indecorose in bocca a chi le ha pronunciate, e cioè “l’azione di vigilanza della Banca d’Italia è preziosa e fondamentale”. Si è vista come è stata “preziosa e fondamentale” l’azione di vigilanza di Bankitalia. Come si è visto!

Il problema è sempre lo stesso: se non si risponde, nella Pubblica amministrazione inclusa la politica, di ciò che si fa, non funziona. Se non si risponde di ciò e per ciò che si fa e combina, non c’è controllo che tenga, e soggetti come questi, truffatori, imbroglioni che siano, corrotti da sistema fino all’osso pur convinti in solitudine di essere “perbene”, si accomodano a spese degli italiani e non lavorano, nel senso che non fanno ciò che devono rispondendone, economicamente e socialmente. Come, tale e quale, il caso di Monte dei Paschi di Siena. Incassano per sé, fanno gli affaracci loro, rubano e frodano gli italiani, mentre tutti gli altri crepano, possono morire, che si suicidino o meno è lo stesso per loro, tartassati come si è di tasse intollerabili. Si è vista la “selezione” che ha portato Emanuele Boschi, figlio di Boschi senior, ad avere il ruolo di dipendente-manager nella Banca Etruria delle famiglie Boschi/Renzi, sì anche di Renzi dato il rapporto di paparino e mammina di Renzi con l’ex presidente di Banca Etruria, Lorenzo Rosi. Si è vista la “selezione” per imbrogli, incapacità e disonore dei ministri di Renzi e di Renzi stesso, privi di merito, competenza o capacità alcuna e mai eletti dagli italiani al governo d’Italia. Oltre a individuare i nomi dei dirigenti e consiglieri delle quattro banche fallite i quali hanno dato prestiti a soggetti loro collegati, ed imporre che gli stessi diano risposte rispondendo del mancato rispetto di qualsivoglia procedura per operazioni tra parti correlate, oltre tra mille anni disvelarci quando i debitori raccomandati non abbiano mai rimborsato alcunché, e quanti e quali denari siano stati erogati alla politica di sinistra, o come siano state vendute le obbligazioni subordinate, oltre alla conferma dell’entità dei premi corrisposti a chi piazzava delinquentemente i titoli azzerati, oltre a queste domandine, è necessario rimuovere dal governo illegittimo Renzi e compagni. È di tutta evidenza che operano tutti d’accordo con Carlo De Benedetti e con l’intera sinistra comunista, veri e propri ladroni di sinistra al potere rubato. I fatti e la loro concatenazione temporale chiaramente dimostrano che Renzi e ministri lungi dal curare e salvaguardare qualsivoglia interesse degli italiani, meno che mai quello della tutela del risparmio in tutte le sue forme, attraverso il governo illegittimo rubato agli italiani, fanno decreti con l’imbroglio pro sé, cioè per perseguire interessi economici personali e familiari. È necessario quindi cacciarli prima che a ciò pensino i risparmiatori truffati e turlupinati inferociti.

La politica economica di Renzi non esiste, come tutto il resto. Si tratta solo ed unicamente degli affaracci suoi, o meglio, loro, delle famiglie di Renzi e Boschi, Alfano, Franceschini, Gentiloni, Pinotti e della sinistra tutta. Nessuno li ha mai scelti né voluti dagli italiani, si tratta di incapaci e ladri al potere rubato. È necessario cacciarli facendo loro sputare e restituire quanto rubato.


di Cesare Alfieri