mercoledì 9 dicembre 2015
Nell’autunno del 2011 Giorgio Napolitano ha costretto l’Italia ad andare contro la Libia e ad ammazzare Gheddafi, fino a pochi giorni prima ospitato con tutti gli onori proprio da noi con le sue amazzoni.
Napolitano ha trafficato in Italia e imposto allora al Paese di andare a fare la guerra alla Libia quando sapeva bene, da buon vigliacco, di non rischiare niente e che, contribuendo alla “buona riuscita” delle Primavere Arabe, se ne sarebbe potuto ben bene profittare. Napolitano anche lì non c’ha azzeccato, come per i governi di sinistra Monti, Letta e Renzi, mai eletti dagli italiani e da lui imposti al Paese illegittimamente, una volta spodestato il governo legittimamente eletto di Silvio Berlusconi. Sergio Mattarella al momento è assente e compartecipa sodale allo scempio della democrazia di Napolitano.
Finché non si consentirà agli italiani di andare al voto così come previsto dalla nostra Costituzione e dal nostro sistema democratico, nelle città come Roma (come in tutto il resto del Paese) rimane ed è tuttora in balìa di chi, mantenuto a spesa pubblica, cioè con i nostri soldi estortici con la tassazione esosamente ingiusta e insensata, ha manifestamente dimostrato di aver tradito la Costituzione e, anche, di essere totalmente negato per qualsivoglia politica economica a favore del Paese, oltre che per l’Italia in Europa e nel mondo.
L’intervento in Libia è stato oggettivamente un clamoroso errore e una gigantesca cretinata da dementi negati di politica che ha danneggiato l’Italia, gettando nel caos la Libia dando la stura alla guerra, alle invasioni ed al terrorismo islamico in Europa. Berlusconi era contrario all’intervento, tanto che lo si ricorda con le amazzoni e Gheddafi, e l’Italia è stata costretta ad intervenire, mentre oggi non si interviene guarda caso contro il testa di legno di Napolitano: il pagliaccio di sinistra Matteo Renzi.
Perché oggi non ci si sbarazza ad esempio di Renzi, spodestandolo dal governo rubato e illegittimo, che si nasconde in politica estera, contrario tale e quale a Berlusconi allora ad intervenire? Perché Napolitano fa tutto a spese, come sempre, degli altri, sempre e solo sulla pelle degli altri. Ne sanno qualcosa gli ungheresi morti mentre Napolitano, come sempre, mangiava a sbafo infierendo su di loro. Come un coniglio si rintana nell’angolo dell’Europa tedesca, adesso che tutto dimostra, Marine Le Pen inclusa, che sta crollando irreparabilmente.
Solidarietà europea ed europeismo andavano bene per Napolitano finché i “cari inferiori” pagavano e stavano zitti mentre lui faceva danni a destra e a manca, cioè finché le popolazioni considerate becere masse si beccavano silenti le sue porcate “politiche”. Ma oggi che con le bombe terroristiche e le invasioni incontrollate di migranti in miseria si sono svegliate, rabbiose, o meglio incazzate nere contro chi le ha ridotte così, non sia mai che ci si rimettano i pasticcini gratis in Parlamento, sentenziato peraltro pur’esso per tre quarti illegittimo. Bello schifo di comportamento. Lo svolgimento normale della democrazia di un Paese coincide e costituisce l’interesse e gli interessi stessi del Paese medesimo.
Stravolgere, sospendere, impedire, ostacolare, annientare e sovvertire il meccanismo della democrazia senza sapere cosa si stia facendo e dove si vada realmente a parare, in politica economica come in politica estera, ha quale effetto ciò che sta accadendo all’Italia. Stanti le gravi responsabilità di quanto fatto - che devono essere fatte cadere e valere interamente su Napolitano, Monti, Letta e Renzi - bisogna correre a ripristinare il meccanismo democratico in Italia, che è la base su cui e con cui fare fronte oggi alle emergenze - terroriste, migratorie, economiche e politiche in genere - che incombono.
di Cesare Alfieri