Riapre il Cocoricò dopo un Daspo di 4 mesi

giovedì 3 dicembre 2015


La notizia è che riapre il “Cocoricò”. Sì, proprio quel megalocale da settemila presenze in alta stagione (estiva) che lo scorso due agosto fu chiuso dal questore di Rimini Maurizio Improta dopo la morte per droga di un sedicenne, Lamberto Lucaccioni, il 19 luglio precedente.

Il malcapitato aveva stazionato al “Cocoricò” in una notte di mezza estate dopo essersi calato una pasticca che in realtà non conteneva ecstasy, ma schifezze non ancora bene identificate. Oggi che siamo alle prese con l’Isis, la jihad islamica, la “Terza guerra mondiale a pezzi” e il controverso rapporto dell’Occidente con l’ideologia islamista, quei giorni ci sembrano lontani. Eppure quest’estate in Italia il “Cocoricò” ha avuto sui giornali e in televisione lo stesso spazio, e in certi casi lo stesso trattamento, che oggi si riserva allo Stato Islamico di al-Baghdadi.

Furono versati fiumi di inchiostro e oceani di sciocchezze sociologiche o para tali. Si mosse in prima persona il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che oggi sta facendo la stessa cosa con il pericolo del Califfo e dei suoi proseliti, all’insegna del “dove ci stanno microfoni e telecamere io non devo mancare”. Ma chi ricorda, ora che il Daspo da quattro mesi è passato, il dramma del “Cocoricò” e dei duecento dipendenti che quest’anno hanno saltato la stagione perché un ragazzo di sedici anni ha pensato bene di andare a morire lì invece che in una qualsivoglia altra discoteca di Riccione o di Rimini?

Oltretutto, scherzi del destino, adesso anche il questore di Rimini Improta ha altri “c... per la testa”, dovendo occuparsi dell’avviso di garanzia ricevuto per il caso Shalabayeva, relativo alla deportazione autorizzata della moglie del dissidente kazhako e della figlia avvenuta quando lui era ancora all’ufficio centrale immigrazione. Sic transit gloria mundi, verrebbe da dire. Se non fosse per il fatto che ormai nel nostro Paese tutti vivono e recitano un più o meno consapevole “Truman show”, che si tratti di Isis, Cocoricò, giustizia, processi mediatici come “Mafia Capitale” e ogni altra questione che riguardi lo scibile umano. Purché pro tempore sia finito per qualche giorno in prima pagina.

 

@buffadimitri


di Dimitri Buffa