Difesa: l’antica Scuola militare “Nunziatella”

venerdì 20 novembre 2015


“La Scuola Militare Nunziatella celebra oggi 228 anni dalla sua fondazione”.

Con queste parole, secondo una formula rimasta uguale da tempo immemorabile, si apre domani a Napoli, in Piazza Plebiscito, la cerimonia per il giuramento degli allievi appena arruolati. Di fronte a loro, non soltanto il ministro della Difesa Roberta Pinotti e i vertici delle Forze armate, ma anche, per una tradizione ormai consolidata, migliaia di “fratelli” ex allievi che per l’occasione fanno tutto il possibile per tornare da qualsiasi luogo in cui si trovino nella città e nella Scuola dove hanno frequentato gli ultimi tre anni di liceo classico o scientifico e che considerano la loro casa; o la loro seconda madre, come in questi giorni scrivono sui social network tanti che le augurano “Buon compleanno”. Se molti di loro hanno proseguito la carriera militare, e saranno presenti in uniforme – da cadetti delle Accademie di Modena, di Livorno, di Pozzuoli o di Bergamo o da ufficiali fino ai massimi gradi – forse altrettanti hanno scelto carriere civili, seguendo la prima parte del motto della Scuola: “Preparo alla vita e alle armi”.

Fondata in realtà il 18 novembre del 1787 come Reale Accademia Militare sotto Ferdinando IV di Borbone, la Scuola – che occupa un ex noviziato dei gesuiti sulla collina di Pizzofalcone e prende il nome dalla splendida chiesa adiacente – è probabilmente il più antico istituto di formazione militare rimasto sempre in funzione al mondo. Ha attraversato tre regni (quello di Napoli, dal 1816 delle “Due Sicilie”, e quello d’Italia) e due repubbliche (prima dell’attuale, quella partenopea del 1799) e ha resistito a guerre, occupazioni e moti risorgimentali: come nel maggio 1848, quando il suo più celebre professore, Francesco de Sanctis, fu sulle barricate con molti allievi. Del resto, fra quanti allora frequentarono la Nunziatella ci furono anche protagonisti del Risorgimento come Carlo Pisacane, Guglielmo Pepe o Enrico Cosenz; e una delle pagine più amaramente eroiche del 1860-1861 vide ufficiali ex allievi schierati da entrambe le parti nei cento giorni dell’assedio di Gaeta. In tempi più recenti, spicca la figura di Ettore Gallo: giurista, ufficiale, partigiano con il Partito d’Azione, poi giudice e presidente della Corte Costituzionale.

Storia e tradizioni delle quali la Scuola e chi l’ha frequentata in ogni epoca sono stati e sono gelosi custodi, ma che non chiudono la possibilità di un’evoluzione che tenga conto delle nuove sfide. Se gli spazi del “Rosso maniero” non sono sufficienti per aumentare le opportunità sportive, di studio e di esercitazioni, sembra ormai pronto ad entrare nella fase operativa il progetto – avviato da molti anni per iniziativa dell’Associazione Nazionale ex Allievi – di acquisizione alla Scuola della vicina caserma “Nino Bixio” della Polizia di Stato, che si trasferirà in altra sede. Dopo il protocollo firmato in tal senso subito dopo il giuramento dell’anno scorso fra Difesa, Interni e Comune di Napoli, il ministro Pinotti ha confermato nei giorni scorsi la volontà di accelerare i tempi in un incontro con ex allievi fra i quali Alessandro Ortis (presidente dell’associazione e già a capo dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas) e Arturo Parisi (già ministro della Difesa) e con i capi di stato maggiore della Difesa e dell’Esercito, generali di corpo d’armata Claudio Graziano e Danilo Errico.

Il progetto, elaborato con il contributo tecnico dello studio Valle architetti associati, prevede anche luoghi accessibili ai cittadini quali la biblioteca (che potrebbe accogliere la preziosa collezione dell’Istituto italiano di studi filosofici, ora a rischio di dispersione), un teatro all’aperto e un auditorium da 500 posti, con costi sostenibili – anche grazie ad apporti professionali volontari – e copertura facilmente pianificabile. Secondo il ministro, la proposta corrisponde al principio di una maggiore apertura delle Forze armate verso l’esterno e costituisce una base per giungere a “fare di una scuola storica come la Nunziatella una scuola europea”.

Nel momento in cui, anche in seguito agli ultimi avvenimenti di Parigi, l’Europa torna ad interrogarsi sulla necessità di una maggiore coesione e di una difesa comune, la Nunziatella, con i necessari adeguamenti, sembra avere tutte le potenzialità per entrare in una nuova fase della sua antica storia. Molti dei suoi ex allievi e delle sue ex allieve (le prime ragazze vi si sono diplomate nel 2012) sono ormai già inseriti in contesti internazionali – come chi scrive; fra tanti, l’ambasciatore del sistema delle Nazioni Unite Sergio Piazzi, segretario generale dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, altri diplomatici, imprenditori e docenti universitari, oltre ai militari impegnati in missioni in aree di crisi. Così come già da molti anni le Accademie formano anche ufficiali di altri Paesi, attraverso accordi di cooperazione, i tempi sono ormai maturi per il primo istituto di formazione militare e civile europeo; e la Nunziatella si candida ad esserlo.

(*) La bandiera della Scuola Militare Nunziatella è decorata da una croce d’oro al merito dell’Arma dei Carabinieri e da una medaglia di bronzo al valore dell’Esercito. I suoi ex allievi hanno meritato 38 medaglie d’oro, 490 medaglie d’argento e 414 medaglie di bronzo al valor militare, una medaglia d’oro al valor civile e numerosi altri riconoscimenti. Nel 2012 è stata dichiarata “Patrimonio storico e culturale dei Paesi del Mediterraneo”.


di Antonio Stango