giovedì 19 novembre 2015
Nel mentre il socialista Hollande richiama l’attenzione dell’Europa sulla necessità di combattere il Califfato con ogni mezzo, il nostro boy scout proclama che il terrorismo non si combatte solo con le armi (per fortuna non dice con l’accoglienza), in piena sintonia con il pensiero di Obama che è uno dei principali responsabili dello stato di grave instabilità nel quale trovasi il Mondo. Non voglio ricordare nessuno dei tanti episodi negativi che hanno contraddistinto il periodo successivo all’11 settembre del 2001, ma non posso sottacere il fallimento delle iniziative guerresche organizzate dagli Usa che hanno destabilizzato il pianeta, per non parlare del commercio delle armi nel quale gli americani non hanno rivali. Ma per fortuna, e lo dico con dispiacere, la Francia non è l’Italia ed il sentimento nazionale viene prima di ogni cosa.
Parigi è sempre quella splendida città che pullula di turisti provenienti da tutto il Mondo, turisti ovviamente coraggiosi e non vili che non dimenticano mai la Grandeur francese di Napoleonica discendenza. Questo a dimostrazione del fatto che i francesi, a qualsivoglia partito politico appartengano, amano il proprio Paese e sono disposti a tutto per difenderlo, accettando qualsivoglia strategia, prima fra tutte quella adottata da Putin, l’unico che ha le idee chiare sul come distruggere l’Isis. Idee che Hollande accetta ma non Obama ed il resto dell’Europa, che anche in questa occasione dimostra la sua ormai chiara confusione e l’assenza drammatica di compattezza politica. Fatto questo breve ma sintomatico excursus sui fatti drammatici che hanno contraddistinto la settimana scorsa, occupiamoci della davvero disgustosa performance dei nostri mezzi di comunicazione, in sintonia con la drammatica situazione politica nella quale versa l’Italia, che in tempi assai lontani insegnò la civiltà (non solo giuridica) anche alla Francia.
Comprendo che in nome della Democrazia, così come da noi intesa, si debba dare ascolto a tutti a qualsiasi credo religioso appartengano, ma consentire che in una rete Rai si presenti un rappresentate dell’Islam che si dice moderato, che si permette di parlare di dialogo negato dalle Istituzioni per giustificare la reazione degli appartenenti a quel credo al modo di agire dell’Occidente che provocherebbe la nascita e la crescita dell’Islam violento ed assassino, è davvero troppo. Per fortuna la stupenda giornalista, la moglie di Ferrara, ha trovato il modo di zittirlo, ricordandogli che il messaggio di Cristo a differenza di quello di Maometto è solo amore. Ma quanta ipocrisia vi è nel linguaggio di tanti giornalisti che parlano di libertà di religione per giustificare l’esistenza di moschee in Italia e la nascita di altre, nonché per impedire che nelle scuole venga esposto il crocifisso per non offendere i musulmani.
Innanzitutto vorrei ricordare che la religione di Stato in Italia è quella cattolica, ragione per la quale per compiacere altri non si può offendere il sentimento religioso degli italiani. Ma tutto è consentito in Italia, per cui farsi il segno della croce in presenza di un musulmano non è corretto, mentre se io vado in un Paese musulmano farmi il segno della croce non solo è vietato ma viene qualificato blasfemo a tal punto da essere severamente punito.
Voglio comunque concludere questa mia meditazione, gridando viva la Francia per la dimostrazione di compattezza che ha dato, ed al contempo, abbasso l’Italia, ricordando quella meravigliosa donna, Valeria, morta mentre cercava di svagarsi, dopo aver prestato la sua attività culturale alla Sorbonne, università che le aveva offerto la possibilità di realizzarsi, possibilità che in Italia non aveva avuto nonostante le sue eccelse doti!
di Titta Sgromo