sabato 14 novembre 2015
Chiami l’idraulico se perde il lavandino? Ti rivolgi al meccanico se non va l’auto, oppure al medico se stai poco bene? Certo, sì fa così; spero però che tu non sia tra coloro che quando si parla di politica, sanno sempre tutto come quelli che parlano di calcio al bar.
Il motore e i suoi pezzi (Capitolo n.13)
Pochi termini implicano, come quello di democrazia, il senso della partecipazione popolare, dunque, è difficile concepire un regime democratico nel quale il popolo non sappia come agire per farsi rispettare … eppure ciò accade. Accade nei regimi che sono democratici solo nel nome ma oligarchici se non peggio, nei fatti e accade quando la preparazione politica popolare è tanto bassa da rendere il popolo incapace d’immaginare e pianificare azioni di rivalsa efficaci. In questo corso, accusiamo la falsità della nostra democrazia, ma anche la scarsa perspicacia politica della nostra gente.
Circa l’assetto e il discutibile “stile” dell’ordinamento italiano che si etichetta come democratico, stiamo dedicando questi primi capitoli alla descrizione dei pezzi e del funzionamento di quel particolare motore che si chiama potere politico; un popolo che conosce in modo insufficiente i pezzi e il funzionamento di quel motore, non può essere in grado di fare diagnosi sul suo scarso rendimento né di “ripararlo”. È necessario che ci dedichiamo ancora un po’ alla conoscenza di qualche altro particolare dell’ipotetico motore, ma non manca molto per poterlo finalmente “accendere” e capire come funziona.
È stato importante disegnare lo schema delle tre linee verticali del capitolo n.1. È stato importante schematizzare poi i livelli di parallelismo gerarchico e territoriale tra partiti e istituzioni. È stato importante accennare agli “uomini di parrocchia” , ai “nani di periferia”, al tesseramento e le sue falsità, ai “postifici” e i suoi derivati, ai dirigenti di partito e ai delegati. Prossimamente, parleremo di correnti di partito, “pacchettari”, “mercato delle vacche” e poco altro. Non manca molto all’assemblaggio dei vari pezzi per una prima messa in moto del nostro motore; insomma, tra pochissimi capitoli, assisteremo all’attesa apertura del congresso tipo che sarà ripreso in diretta dalla nostra telecamera virtuale. Attendiamo da alcune puntate di essere spettatori di questo particolare talk show, ma non sarebbe stato facile capire lo scorrere delle sue immagini se non avessimo prima avuto qualche informazione su determinati fotogrammi.
È probabile che questi ultimi concetti contengano un’intrinseca risposta al perché gli attuali gruppi e movimenti popolari a tema politico, spesso emotivamente ed egocentricamente concepiti, non sappiano creare alcuna novità oltre il rinnovo della loro suggestione. Il prossimo capitolo aggiungerà delle informazioni al meccanismo del tesseramento e fornirà qualche anticipo circa la messinscena mediatica dei congressi che, invero, si fanno prima a tavolino; i congressi di partito sono una grande e programmata farsa!
di Giannantonio Spotorno