venerdì 13 novembre 2015
Come si chiamano i giudici della Cassazione che hanno stabilito la validità degli atti firmati dagli 800, dicasi 800, dirigenti illegittimi del fisco già dichiarati tali dalla Corte costituzionale?
E’ bene sapere i nomi dei giudici di legittimità che hanno dato questo macigno sulla testa dei contribuenti, o meglio alle loro tasse, di modo che siano gli stessi a cui presto debba il posto ogni giudice della Cassazione. Si guardi bene infatti a come si “selezionano” i giudici tutti della Cassazione e si vedrà che taluni sono lì entrati financo dalla finestra, alla faccia di ogni “selezione” e legittimità. Gli avvisi o le cartelle firmate dai dirigenti delle entrate poi decaduti dopo la sentenza della Corte costituzionale sono e rimangono nulli, per tutti tranne che per i cinque della Cassazione, abbarbicati come l’intera Corte e tutte le Corti in Italia al posto fisso di magistrato stipendiato dagli italiani con circa 15 mila euro al mese.
I contribuenti italiani hanno vinto ricorsi di ogni tipo di fronte a ogni commissione tributaria esistente sul territorio italiano, ma i cinque della cassazione avvinghiati alla poltrona e speranzosi di farvi avvinghiare ben altri 800 illegittimi, a nostre spese, salvano il governo illegittimo pure lui, perché al potere senza essere mai eletto, ed a pagare saranno sempre gli italiani, presi sempre più per i fondelli. La tesi sostenuta dai cinque della Cassazione è ridicola. In pratica si sono arrampicati sugli specchi sostenendo che ai fini della validità degli atti tributari non occorra che i funzionari possiedano qualifiche dirigenziali ma solo che rivestano le funzioni di capo dell’ufficio o siano appositamente delegati.
Dunque chi mazzola il contribuente italiano potrebbe essere l’amichetto della Orlandi delegato al mazzolamento un pomeriggio dell’anno. Ma cosa dicono? E ciò che è peggio è che i senatori del pd hanno immantinente riproposto l’emendamento già bocciato nei mesi scorsi per fare restare e pagare, dagli italiani, gli ottocento assunti senza concorso e già sanzionati dalla Corte costituzionale. La pronuncia della Cassazione è un’indecenza, e i senatori pd vergognosi. Bisogna conoscere bene i nomi di tutti questi che stanno così operando perché li si renda responsabili di quanto fatto. Ecco la norma firmata dai Dem Cecilia Guerra, Giorgio Santini e Pamela Orru inserita rattamente nelle proposte di modifica alla legge di stabilità, per fare avere i soldi agli 800 illegittimi.
E’ scritto che ai dirigenti senza titolo “venga comunque corrisposto, a titolo individuale, e in via provvisoria, il relativo trattamento economico e gli stessi continuino a esplicare le relative funzioni”. Le dirigenze sono fasulle, irregolari, i contribuenti vessati e tartassati oltremodo e questi giudici e senatori di sinistra, del pd, contro ogni ricorso vinto e pronuncia della Consulta, se ne fregano e aggirano le norme della pubblica amministrazione per fare pagare agli italiani l’obolo agli illegittimi, agli 800 illegittimi.Poi c’è anche la trovata di Anna Finocchiaro, quella che ex giudice percepisce tutti gli stipendi che riesce ad accaparrarsi la sinistra e cioè quello di magistrato in aspettativa e quello di senatrice del pd, la quale dalla commissione Affari costituzionali mira a riaprire le assunzioni nella pubblica amministrazione alzando al 60 per cento il tetto del 25 per cento al turn over inserito nella legge di stabilità.
Chi li paga i nuovi della pubblica amministrazione? Li paga la Finocchiaro con la Boschi alle dipendenze di Napolitano/Renzi? Pagano con i loro stipendi ingiustificati e, pure loro, illegittimi dato che nessuno le ha mai elette al governo nè al parlamento attuale è stato per tre quarti dichiarato illegittimo dalla Consulta? Quindi la sinistra illegittima al governo con l’imbroglio paga i debiti de L’Unità con i nostri soldi, non paga le imprese sempre in attesa dei propri soldi dalla pubblica amministrazione e carica lo Stato, cioè i cittadini italiani di spesa pubblica, tartassandoci di tasse che dissipano. Intanto si assiste alla dipartita anche dell’ennesimo commissario alla spending review che Renzi non farà mai perché non ha né mai inteso farla sin dall’inizio, né ha mai avuto il permesso dal suo capo che è il veterocomunista Napolitano.
Dopo gli inutili Giarda, Bondi, Cottarelli, anche Perotti è stato mandato a casa da Renzi.Chissà perché non reggono questi commissari alla spending review nel regime Napolitano/Renzi. Niente tagli a nulla, meno che mai ai ministeri che il ballaro Renzi ha lasciato che Perotti fantasticasse di tagliare. La riduzione ed il contenimento della spesa pubblica non sono una priorità, in compenso Renzi è finalmente riuscito ad fare assumere a vita nella scuola pubblica sotto casa la moglie, anche lei come lui tutti a ridosso delle nostre vessate tasche. E che dire di Roberto Garofoli capo della segreteria del ministro del governo non eletto Padoan, che era talmente preoccupato dei tagli o tutti gli ambasciatori, ai quali un giorno si tagliaranno le indennità per mancanza di soldi e di italiani da tassare e mazzolare per loro? Addio spending review e vai col carico nella pubblica amministrazione italiana. Pagano gli italiani. (Se se ne vuole uscire presto, bisogna andare a votare, adesso).
di Andrea De Stefano