giovedì 12 novembre 2015
Il connubio politico tra una parte della magistratura, il Movimento 5 Stelle e le sinistre è oggi più che funzionale al progetto dei poteri mondiali che vorrebbero dimezzata (acefala) la classe dirigente italiana. Il collegamento tra Bilderberg e M5S, ovvero Gianroberto Casaleggio, è stato tra i primi ad applaudire per il varo della legge del 6 novembre 2012, la numero 190, detta anche Severino. La famigerata norma sulle “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”.
Una legge che potremmo definire il cavallo di Troia in casa Berlusconi. Infatti venne concepita da Angelino Alfano, ministro della Giustizia, ma approvata dalla Severino durante il Governo Monti. In quella fase Alfano già meditava come svincolarsi da Berlusconi, strizzando l’occhio alla maggioranza montiana che apportava tante modifiche da trasformare quella legge in una sorta d’antidoto all’entrata in politica di imprenditori e manager: categorie notoriamente sempre nel mirino delle procure italiane. Di fatto la legge Severino non solo sbarrava la strada politica a Silvio Berlusconi, ma permetteva che in politica potessero entrare solo i dirigenti pubblici “immacolati” e graditi ai giudici. Non dimentichiamo che in quei giorni impazzavano sulla rete (ambito elettorale dei Cinque Stelle) le proposte di far scegliere alla magistratura i candidati dei partiti. Di fatto fra i 5 Stelle c’è chi sogna una dittatura dei magistrati. Una proposta dittatoriale gradita al “salotto buono dell’Ue”, lo stesso che all’indomani dell’approvazione della Severino parlava di “esigenza di una normativa che trae il suo presupposto dagli allarmanti studi compiuti dall’Ue e dall’Ocse in materia di corruzione che stimano un costo per lo Stato di 60 miliardi l'anno, pari al 3,8% del Pil, contro una media Ue dell’uno per cento, e dal rapporto datato 2011 in cui l'Italia figura come il terzo paese Ocse più corrotto, con un punteggio Cpi (Corruption Perception Index) pari a 6.1 subito dopo Messico e Grecia”.
Ecco che gli osservatori internazionali salutavano la Legge Severino come la cura per il Sistema-Italia, asserendo che fosse gradita al popolo. Piccolo particolare: il parere del popolo italiano vagliato dagli osservatori internazionali era solo e soltanto quello attinto dalla rete e dal blog di Grillo, roba di Casaleggio e dintorni. Di fatto la Severino si è estesa, ha permesso che l’incandidabilità venisse dilatata dai condannati agli indagati. Tutto tramite un decreto legislativo, recante un testo unico della normativa in materia di incandidabilità per tutte le cariche pubbliche elettive, ed il divieto di ricoprire le cariche di presidente e componente del consiglio di amministrazione di consorzi, dei consigli e delle giunte, di aziende speciali e istituzioni nonché degli organi esecutivi delle comunità montane. Così sinistre e pentastellati hanno depositato denunce a raffica contro ogni loro oppositore, e le procure hanno aperto le indagini. Così in forza della Severino è stato possibile rimuovere non solo i condannati ma anche quelli su cui sono state artatamente aperte delle indagini.
Silvio Berlusconi decadeva da senatore, e con lui nel 2013 perdevano la poltrona 37 consiglieri, 17 regionali e 20 provinciali, nonché qualche centinaio di comunali. Quindi toccava ad Armando Cusani, presidente della Provincia di Latina, poi a Giuseppe Scopelliti presidente della Regione Calabria, a seguire l’attacco al sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ultimo il caso del governatore campano Vincenzo De Luca.
Ma i casi che gridano giustizia sono tantissimi, e riguardano migliaia d’amministratori finiti alle ortiche a causa delle temerarie denunce degli oppositori: il 95 per cento dei casi li ha visti prosciolti senza che venisse loro restituita una onorabile vita politica e sociale. È evidente quanto questa normativa sia cara a chi lavora per dimezzare la classe dirigente italiana.
Forse migliaia di soggetti della rete (grillini e dintorni) lavorano inconsapevolmente per i nemici dell’Italia, per i signori del “governo mondiale” che progettano un Belpaese governato da menti acefale. Solo capaci d’eseguire gli ordini di Ue, Banca Mondiale e compari.
di Ruggiero Capone