martedì 3 novembre 2015
Beato Pierluigi Battista che dalle colonne del Corriere della Sera tuona contro l’invenzione dei complotti, delle trame, dei tradimenti e degli intrighi a proposito del caso “Marino”, ma non solo. Secondo Battista, infatti, i complotti non esistono e forse per lui non sono mai esistiti, perché quel che accade o è accaduto è semplicemente politica. Bene, anzi male, perché noi invece, partendo dal presupposto che Battista sia troppo esperto per non capire, siamo propensi a dire piuttosto che ci faccia.
Negare infatti l’esistenza di beceri tranelli e loschi voltafaccia tra i rappresentanti del popolo organizzati nei diversi partiti, sarebbe come negare l’esistenza del vizio a favore della virtù. Troppo puerile caro Battista e crediamo che lei lo sappia bene, anche perché se pure volessimo parlare solo di “politica” dovremmo specificare se con la p maiuscola ovvero minuscola e tra la prima e la seconda ci corre proprio quello di cui lei nega l’esistenza, cioè l’inganno, l’ipocrisia e la congiura.
In Italia poi il fenomeno è antico. Trasformismi, abiure e miracolose conversioni sulla via di Damasco hanno segnato tutta la nostra storia fino a diventare una vera e propria arte. A sinistra poi non ne parliamo, non solo se pure per diverse ragioni fu inventata con Depretis questa specialità, ma nel corso del tempo è stata così affinata ed elaborata da diventare un’arma letale di fuoco amico. Del resto, per memoria storica, basti pensare al tradimento di Palmiro Togliatti nei riguardi di Antonio Gramsci, ritenuto allora troppo eterodosso.
Se poi per lei, caro Battista, arrivando a tempi più recenti, gli impallinamenti a Romano Prodi per il Quirinale oppure ad Enrico Letta a Palazzo Chigi, o l’estradizione di Silvio Berlusconi a vantaggio di Monti sono “politica”, piuttosto che trame e loschi giochi di Palazzo, siamo molto lontani in tutto e per tutto. L’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, è certamente vittima di se stesso e degli errori che ha commesso, ma che per spingerlo nella fossa che si era scavato i suoi ex compagni abbiano organizzato una manovra è assolutamente evidente.
Dunque, caro Battista, da noi i complotti, i maneggi nelle stanze riservate esistono eccome ed esistono soprattutto nel “sinistra pensiero”, figlio dell’ipocrisia cattocomunista che ha rovinato il nostro Paese. Da noi la “politica”, in specie quella cattocomunista, è stata quasi sempre con la p minuscola; è stata quasi sempre al servizio del potere piuttosto che dei cittadini, degli interessi particolari anziché collettivi. Da noi, questa pratica ipocrita ha impedito che nascesse sia un laburismo blairiano e sia un conservatorismo thatcheriano, soprattutto ha impedito che si affermasse una democrazia liberale ed einaudiana, repubblicana e laica.
Per noi, diversamente da lei, è stato proprio il complotto, la falsità e l’imbroglio sulla testa degli italiani che ha sostituito, purtroppo, la vera missione della “politica”, per questo siamo venuti su storti con la cultura dell’assistenza e non dello sviluppo, della raccomandazione e non del merito, dello statalismo anziché della sussidiarietà, del peggiore clientelismo al posto della passione civile. Per questo, caro Battista, affondiamo sotto il peso di costi, scandali, disservizi e sperperi che gridano vergogna, altro che “politica” o almeno quella in senso nobilmente inteso.
Ed è sempre per questo che la gente ha smesso di votare oppure oggi vota i grillini, perché non ne può più di trame, imbrogli, ribaltoni, transfughi e falsi salvatori della Patria. Caro Battista, confondere l’ipocrisia con la politica ci è costato caro, troppo caro e con Renzi non è cambiato niente, ecco perché è ora di finirla, che ne dice?
di Elide Rossi e Alfredo Mosca