Scelgono i Romani, non Renzi

martedì 3 novembre 2015


I sindaci delle città sono scelti dai cittadini residenti nelle città medesime, non da altri. Matteo Renzi, mandando un tweet con su scritto “Viva Milano, viva l’Italia”, e soprattutto decidendo con il degno compare Angelino Alfano per tutti i romani il commissario che, lo si ricordi, non è eletto dai romani e non risponde a nessun elettore, ha di fatto violentato ancora una volta Roma e i romani. In pratica chi (Renzi) - mai eletto al governo del Paese, e che lo sta mal dirigendo e gestendo per lo più derubandolo - ha oggi nominato, dopo lo scandalo della sinistra di Ignazio Marino, il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca quale commissario di Roma. Per la Capitale si tratta di un vero e proprio sfregio, innanzitutto d’immagine. Dopo la sortita del commissario Anticorruzione, il giudice di sinistra Raffaele Cantone, proveniente ed originario di Giugliano in Campania, cioè di Napoli, nota zona colabrodo in quanto a corruttela, schifìo e malagestione amministrativa, che pochi giorni fa ha definito Milano la “Capitale morale” affermando che Roma “ha dimostrato di non avere anticorpi sufficienti contro il malaffare”, Renzi sceglie adesso per tutti i romani un siciliano. Una cosa però è l’Expo, che ha costituito un evento eccezionale ed è dunque normale che fosse gestito da tecnici, mentre Roma è un comune. Il modello Expo non c’entra niente e per il Giubileo c’è già un commissario, Franco Gabrielli.

Si ricordi che, nell’ordinamento italiano, è denominato commissario l’organo monocratico di amministrazione straordinaria in seguito a scioglimento di un Comune o di una Provincia (dato che le Province italiane non sono mai state eliminate) previsto dall’articolo 141 del Decreto legislativo del 18 agosto 2000 (n. 267), cioè dal Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Il commissario ha il compito di amministrare l’ente fino all’elezione del nuovo Consiglio comunale e del nuovo sindaco o presidente della Provincia, da tenersi nel primo turno elettorale utile previsto dalla legge, cioè il più presto possibile. Durante il periodo di scioglimento del Comune, il commissario esercita le attribuzioni conferitegli con il decreto che lo ha nominato, normalmente unisce in sé tutti i poteri degli organi del Comune o Provincia, ovvero sindaco o presidente, Giunta e Consiglio. In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione, tuttavia, non dovendo rispondere agli elettori, non può assumere decisioni di portata strategica. Come la mettiamo con il Giubileo? Negli enti di maggiori dimensioni il commissario è affiancato da uno o più sub-commissari ai quali delega parte delle sue attribuzioni.

Dunque, posto che nessun romano avrebbe mai votato o voterebbe e sceglierebbe Tronca, si vada ad elezioni quanto prima a Roma. “Sono orgoglioso e felice, sarà una sfida difficile ma ho fiducia in me e nei miei prossimi collaboratori”, ha detto il palermitano Tronca, che ha quale “merito” un rapporto di “profonda stima e amicizia” con l’attuale prefetto di Roma, Gabrielli. Se poi il “modello” di Tronca, che lo si ripete nessun romano avrebbe mai scelto per la propria città, è Palermo di cui è originario, andiamo ancora meglio dato che Palermo, pur essendo una città stupenda, detiene il primato tra le città che fanno letteralmente schifo in quanto a mala gestione e corruzione dei suoi amministratori. Se invece si deve contare sulla sicilianità di Tronca, va ancora peggio perchè i siciliani, come dimostra tra i molti possibili esempi la giudice siciliana Silvana Saguto, sono lottizzatori nati e danno incarichi e “spartiscono la torta pubblica (sempre e solo pubblica)” tra amici e soprattutto parenti. Un vero disastro a negazione di merito e competenza, in generale di capacità. Più il Pd, partito affatto democratico, è incapace e all’assalto della cosa pubblica, più imperversa in maniera autoritaria e impone al Paese scelte in barba e spregio agli italiani e, nel caso specifico, ai romani.

Tronca è stato solo a capo del dipartimento dei Vigili del fuoco e, prima dell’Esposizione universale - l’Expo creato e voluto dalla sola Letizia Moratti di destra e di cui la sinistra è corsa ad appropriarsi - a Milano ha gestito, dopo avervi lavorato per quindici anni nella segreteria del prefetto e nell’ufficio del capo di gabinetto, il Semestre europeo ed il vertice euroasiatico. Il Semestre europeo è stato un disastro per l’Italia, che non ha concluso alcunché pur essendone alla presidenza, mentre al vertice euroasiatico il problema per l’Italia era fondamentalmente quello di annuire alle direttive impartite dagli Stati Uniti. Oltretutto solo quattro anni fa, il Pd e l’organo giornalistico di partito, L’Unità, lo hanno attaccato per uso improprio di risorse pubbliche poiché, da solito siciliano, approfittava dell’auto dei vigili del fuoco per portare il figlio allo stadio a vedere la partita. I sindacati lo denunciarono anche perchè “al prefetto Tronca erano stati assegnati due attici a due passi dal Quirinale. Alloggi di servizio che non gli sarebbero spettati” ed a tale proposito ci fu anche un’interrogazione parlamentare Pd ovviamente poi insabbiata con magistratura di sinistra compiacente e senza conseguenze penali. L’attuale ministro dell’Interno illegittimo Alfano ne è a conoscenza? Si tratta di un dirigente pubblico, Tronca, che ha distolto per motivi personali uomini e mezzi che avrebbero invece dovuto essere impiegati in operazioni di soccorso non certo per portare figli, sempre figli e parenti, gratis alla partita, in spregio di funzione e soldi dei contribuenti italiani.

Tronca, da autentico palermitano trapiantato e “venduto” a Milano, ha il capoluogo lombardo nel cuore, non Roma. Infatti i romani non lo avrebbero né cercato né voluto, mai votato. Così come Renzi al governo illegittimo.


di Cesare Alfieri