La mia generazione è “altro”

martedì 27 ottobre 2015


La mia generazione ha un altro modo di vedere le cose. La mia generazione esiste, ma non la troverete nella storia raccontata nel film Suburra. La mia generazione è altro dalla rabbia, dalla violenza, dalla vendetta, dalla cattiveria e dall’invidia. È altro rispetto a quanto si racconta, si dice o si vocifera. La mia generazione è disarmata, visionaria, corsara. Questa generazione di cui faccio parte è strana, non ha età e attraversa tutte le età. È una generazione di perduti, che fa la rivoluzione dei perduti, cioè di coloro che, malgrado tutto, ancora oggi, a 40 anni come pure a 20, non rottamano le persone, ma vivono di cose semplici, insieme, senza egoismi, gioiscono per una parola o piangono per un abbraccio, si stupiscono del cielo stellato e sono gli ultimi custodi del nostro futuro. La mia generazione è altro dalla superbia, dall’arroganza e dalla modestia. La mia generazione è altro da quella dei perdenti che sono andati al Potere e ora comandano, ma hanno rinunciato a loro stessi, si sono ingannati da soli, hanno venduto i loro sogni per denaro o per una poltrona.

La mia generazione è perduta perché è rimasta fuori dal mondo del malaffare, truffaldino e furbastro. È perduta perché da sempre precaria, disoccupata, sfruttata, ingannata, derubata del futuro. La mia generazione è geniale, ingenua, invisibile, intellettualmente forte, umanamente fragile, viva, sicura, sempre appesa a un sogno di libertà... Rinunciataria, a volte, ma rassegnata mai.

La mia generazione è perduta perché continua ad amare, a credere in una politica alta, a lottare per un mondo diverso e non è passata con i perdenti sulla torre d’avorio del Potere fine a se stesso. La mia generazione crede ancora nella vera amicizia e nella lealtà. I perduti non sono disperati, sono semplicemente dispersi. È diverso. I disperati veri sono i perdenti che, invece, hanno perso il loro sogno di libertà.

La mia generazione è ricca di quindicenni, di novantenni, dei nati negli anni Settanta. La mia generazione è altro dall’affarismo, dalla cupidigia, dalla violenza. È una generazione perduta perché ha tanti di quei sogni che la realtà di oggi non riesce più a contenerli tutti. La mia generazione è perduta perché ha preservato la propria dignità. La mia generazione è convinta che la forza delle idee possa cambiare il mondo e non rottama nessuno perché ciascuno è importante per l’altro.

I perduti sono altro dai perdenti che vediamo nei programmi del mattino o della sera. I perduti hanno le lacrime agli occhi e la voce spezzata, ma non si vedono e non si sentono. Possono soltanto scrivere o leggere.

 

(*) Presidente dell’associazione di cultura politica “il cantiere”


di Pier Paolo Segneri (*)