Una riscossione barbarica

giovedì 22 ottobre 2015


In un suo recente editoriale sul Corriere della Sera , Pierluigi Battista ha duramente attaccato la scelta scellerata, presente nell’ultima manovra renziana dei miracoli, di inserire il canone Rai nella bolletta dell’energia elettrica. A parere del bravo giornalista “saremo costretti a pagare una tassa iniqua e ingiustificata. Perché è un residuo di un’epoca finita, quella in cui non esisteva il telecomando, lo smartphone, il tablet, e non esisteva nemmeno il computer. Di un’epoca in cui possedere un apparecchio televisivo era un privilegio e la gente andava a vedere «Lascia o raddoppia» con Mike Bongiorno al bar. Un’epoca in cui esisteva il monopolio della tv e della radio di Stato, con un solo telegiornale e un solo radiogiornale, più o meno nel Medioevo.” Ecco la parola magica: Medioevo.

Ed è proprio questo il punto, a mio modesto parere. Il “grande” innovatore della politica italiota, il fiorentino dalla parlantina sciolta, ha introdotto un principio nella riscossione delle imposte che non ha nulla a che vedere con uno Stato moderno. Minacciare di lasciare al buio e al freddo, nel caso ci si scaldi con utilizzatori ad energia elettrica, chi non paga una tassa, qualunque essa sia, appartiene ad una visione del mondo che sembra precedere l’introduzione della famosa Magna Carta. Di fatto si impedisce a qualunque contribuente, ridotto in tal modo al livello di infimo suddito di un principino soddisfatto, di decidere se resistere o meno al pagamento di un prelievo da esso considerato iniquo, pena la sospensione di un servizio essenziale. Saranno solo 100 euro ma ,soprattutto in virtù del modello di autotassazione in vigore da oltre 40 anni, l’idea di introdurre una imposta ricatto come questa rappresenta quanto di più illiberale si possa realizzare.

Mentre sul piano del controllo complessivo delle risorse, che piaccia o meno agli estimatori del cantastorie al potere, l’anacronistico canone Rai fatto pagare a tutti, seppur con una modesta riduzione, costituisce un altro significativo incremento fiscale, al pari del massacro che il genio toscano ha già inflitto al risparmio investito e alla previdenza privata. A questo punto, quale ultima opzione antitasse, non resta che dotarci di regolare gruppo elettrogeno.


di Claudio Romiti