L’Italia e gli italiani espropriati del Senato

mercoledì 14 ottobre 2015


Le “riforme” costituzionali in Italia passano che è una bellezza. Sotto ricatto e con mercimonio, non solo di denaro. “Riforme” che dovrebbero diventare tali con il consenso della maggioranza, lo diventano al contrario in Italia in base all’imbroglio, alla truffa di pochi. Precisamente di Giorgio Napolitano, il quale, lasciando il Quirinale, si è discostato solo un po’ dal ruolo che ha ricoperto in danno del Paese da presidente della Repubblica e, garantitosi mani libere e meno riflettori, fa danno da dietro le quinte impedendo il sistema democratico italiano. Che prevede governi e parlamenti eletti, riforme condivise ed approvate a maggioranza, non certo lo scempio democratico che viene oggi beotamente perseguito ed imposto a tutti. Sul nuovo Senato nessun italiano avrà più voce in capitolo, saranno fatti dei rappresentanti delle Regioni i quali si distribuiranno le poltrone che pagheremo tali e quali ad oggi, come le Province mai abolite. Perché oggi Renzi e soci impediscono di andare a votare? Perché Renzi prima “sistema” il meccanismo con cui domani avrà pieni poteri e poi, raccontando le solite balle agli italiani, li convincerà di aver fatto grandi “riforme” e di votare lui. Ogni minuto che passa è a suo vantaggio, solo le opposizioni non lo capiscono, e chi è oggi al Parlamento ha tutto interesse a tacere e rimanere seduto perché intanto incassa ciò che domani sa che non potrà incassare. E gli italiani sono di fatto esautorati dal voto, oggi della scelta del Senato, e domani di quel poco che faranno loro scegliere. Bisogna correre al voto, contro lo stesso Mattarella.

Il problema rimane comunque nel fatto che, sovvertite le regole, come è stato fatto con i governi di Napolitano/Monti, Letta e Renzi, non c’è o rimane più regola alcuna. Saltata la legittimità dei governi mai eletti, o dei parlamenti incostituzionali, con un ex presidente della Repubblica che ha deciso e trafficato per decidere per tutti, contro la Costituzione e il sistema democratico, quando le “riforme” dette tali sono mercimonio, effetto dell’uso distorto della giustizia/manganello, baratto e scambio ad usum dell’Europa tedesca del rigore e della “flessibilità” mai scritti e richiesti in nessun Trattato europeo; ecco, quando accade tutto ciò, c’è solo da correre al voto democratico elettorale, quello legittimo del popolo, per provare a cercare di riportare le cose nella democrazia, nel nostro ex sistema democratico. Oppure stare e rimanere nel peggio. Come è oggi in Italia. E al peggio non c’è mai fine, la discesa agli inferi è lunga.

Perché non ci si chiede pubblicamente se è previsto e si possa riscrivere la Costituzione senza avere la maggioranza? La grande “riforma” di Napolitano, come ha significativamente indicato la Boschi, va avanti con soli 140 voti. Un centinaio di ricattati da Napolitano, unitamente ad utili idioti renziani/verdiniani, si arrogano oggi il potere di riscrivere la Costituzione italiana. La nostra Costituzione. E i fregnaccioni di Bersani & soci, pur di non perdere la cadrega, la votano. Eccome se la votano. Con tutto quello che hanno vomitato addosso a Silvio Berlusconi quando faceva loro comodo, a “difesa” della Carta costituzionale. Oggi si è di fatto all’esproprio delle istituzioni. Che valore ha una Costituzione “riformata” in questo modo, con un presidente del Senato (nominato guarda caso da Napolitano), Pietro Grasso, ex giudice militante di sinistra, il quale gravemente ha violato ogni regola facendo carta straccia dei regolamenti che disciplinano la presentazione e la votazione degli emendamenti?

Che valore ha o quanto può durare il rispetto stesso di una Costituzione in tal modo “riformata” da sparuti disperati ricattati da Napolitano? Che valore ha o quanto può durare il rispetto di una Costituzione così “riformata” per tutto un Paese, l’intero popolo italiano, truffato? Nessun valore, nessuna valenza, nessun rispetto e nessuna legittimità.


di Cesare Alfieri