venerdì 11 settembre 2015
Libera Chiesa in libero Stato. Ma anche Stato libero dalla Chiesa. Il fatto che lo Stato italiano ospiti sul proprio territorio lo Stato del Vaticano non vuole dire che Imu Tasi e Tari debbano essere a carico dello Stato italiano, così ome pare lo sia anche l’elettricità e l’acqua di tutte le chiese e gli istituti religiosi sul territorio. E’ poi anche risultato che un hotel religioso su quattro non paghi Imu e Tari e che gli istituti religiosi siano evasori per lo più totali fiscali di Imu e Tari. Orsoline, congregazione delle mantellate e Carmelitane che siano, ecco chi sono nella top ten degli evasori fiscali.
E pare anche che recuperare i crediti dagli istituti religiosi non sia per niente facile per il fisco perché la politica è inefficiente e quando si parla di patrimonio del Vaticano, non sono affatto latranti come con tutti noi cittadini. Il Comune reclama ma non azzanna il Vaticano, non lo persegue per il mancato pagamento di Ici, Tasi, Tari e Imu, e persino per il mancato versamento per l’occupazione del suolo pubblico tace. Le strutture ricettive di proprietà degli enti e delle istituzioni religiose ignorano le ingiunzioni “laiche” ma utilizzano e producono montagne di pattumiera che noi laici leviamo per loro, gratuitamente. Pare si rivolgano ad avvocati agguerriti che strapagano, per fare le pulci allo Stato italiano e che poi paghino le prime rate e lì si fermano. Paghiamo in pratica tutto noi per loro, con le nostre tasse. Si tratta di importi che superano il milione di euro.
Di fatto sono 300 le strutture censite, molte nel centro storico di Roma strategiche quindi per il turismo, in via Veneto e in Prati con vista sulla Basilica di San Pietro, 200 soggetti diversi tra congregazioni, confraternite, ordini religiosi, case per ferie, sessanta alberghi, 112 musei, scuole o chiese e 31 ristoranti, una massa di evasori totali, non hanno mai sborsato un euro a Roma. Non hanno il codice fiscale né la partita Iva, sono ignoti al fisco in compenso sono visibilissimi, attivissimi e pubblicizzati sul web e anche, addirittura, sul sito istituzionale del dipartimento del turismo di Roma Capitale: www.turismoroma.it.
E’ una vera e propria città offshore nel cuore di Roma e fuori, dove l’elusione fiscale è sistematica e massiccia. Quei fessi al Comune di Roma, senza fondi per il Giubileo, mica si fanno venire lì’idea per tempo di riscuotere il dovuto! Vessano con le tasse i romani mentre questo po’ po’ di strutture ricettive religiose fanno il tutto esaurito, evadono. E sono attività commercialissime, che si avvantaggiano di tariffe dimezzate rispetto alle media della zona in cui operano. Alberghi veri e propri che fanno concorrenza sul mercato alle strutture private “laiche”. Si pensi che a fronte di un debito, per quelle censite, di 1,5 milioni di euro relativo all’Ici non versata, il comune, nel 2011, è riuscito a intascare dagli istituti religiosi solo 10.000 euro. Il fisco viene portato in giudizio dai preti dinanzi alla commissione regionale e lì tutto si insabbia.
I soggetti destinatari di azioni di recupero per evasione ed elusione di Ici e Imu, tra il 2012 e il 2015, sono stati 233 per un importo pari a 20 milioni di euro: irregolari ne sono risultati 152. Per la Tasi: su 246 controllati, 92 soggetti (37,4%) sono risultati regolari, mentre 69 (28%) non hanno mai corrisposto tributi. Le sole, care Piccole Ancelle di Cristo Re di via Aurelia vantano un contenzioso di oltre 300 mila euro, le piccole Figlie di San Giuseppe per 576 mila euro, le Orsoline della Sacra famiglia per 334 mila e la congregazione delle Mantellate Serve di Maria per 1.163.000, l’Ordine del SS. Salvatore di Santa Brigida per 145.000. Questi istituti religiosi tengono peraltro degna compagnia anche all’Opera nazionale per il Mezzogiorno d’Italia che ci deve 164.000 e all’Inpdap per 474.000. Cosa si aspetta a fare pagare? Non è un caso che papa Francesco, tra un caso di pedofilia e l’altro dei preti, getti fumo negli occhi oggi agli italiani, annunciando e pubblicizzando i divorzi rapidissimi e gratis – si ricordi che non è mai così – religiosi. Per sviare il popolo italiano dal fatto che il Vaticano non paga il dovuto, si illumina ed ha l’acqua sempre a nostre spese, non apre nessuna porta a qualsivoglia immigrato e si accaparra adesso pure il “mercato” dei separati e divorziati.
di Vladimiro Iuliano