giovedì 10 settembre 2015
Le previsioni di voto danno oggi il Movimento 5 Stelle di Grillo al 25 per cento, in esso confluirebbero i voti della Lega che si attesterebbe ad un consenso pari a più del 15 per cento e quelli della sinistra contro Renzi; quest’ultimo avrebbe gli sparuti consensi di Ncd e di Scelta Civica di montiana memoria, il senatore a vita a gratis, e Forza Italia arriverebbe al 12/13 per cento. Manca all’appello il 40 per cento di votanti e di voti che appartengono agli italiani liberali moderati, non votanti per scelta e da tempo, tecnicamente stufi delle mediocri, insufficienti proposte elettorali. Si tratta di un bacino di voti decisamente rilevante, talmente di rilievo da giustificare la regola sacrosanta della necessità di un quorum di validità del voto medesimo, cioè la necessità del raggiungimento di un numero di votanti reali sufficiente, almeno il 60 per cento di cittadini italiani votanti, effettivi. Il che significa che se, come è successo all’ultima votazione europea, votante effettivo è stato solo un terzo della popolazione italiana, non deve essere ritenuta valida la votazione perché non può valere a causa dell’assenza di votanti a sufficienza. Non deve essere possibile cioè ci si possa ritenere rappresentanti eletti da soli 6 di soli 10 votanti effettivi in una popolazione fatta da 500 soggetti. Si è votati e scelti solo se c’è effettiva legittimazione popolare. Premesso che in Italia, dal 2011, si è bypassato il voto non essendo stato concesso agli italiani di votare avendosi, in successione e senza scelta tramite voto alcuno, ben tre governi illegittimi, non eletti, “designati” in violazione di ogni regola democratica dal solo Giorgio Napolitano, quando si tornerà dentro le nostre regole e verrà finalmente concesso il voto a noi italiani e la possibilità di esprimerci e votare chi riteniamo, è circostanza di fatto l’esistenza di un bacino corposo e sostanzioso di rappresentanza politica. Ove “politica” significa “utile per tutti”, ovvero utile agli interessi di tutti gli italiani, non solo di una parte, la propria.
Cosa vorrà mai quel 40 per cento di non votanti italiani? Dove sono? Cosa vogliono? La quasi metà della popolazione italiana, esimendosi di diritto dal voto, vuole certamente un’altra Italia, cioè non quella che hanno sotto gli occhi, che vedono tutti i giorni, da tempo. Vogliono innanzitutto meno tasse e il rientro economico di quanto l’intero corpo politico – tutto, destra e sinistra, lato e centro – ha lucrato elevandole malsanamente, in maniera sproporzionata e spropositatamente, in spregio agli italiani stessi, restituzione e risarcimento che devono consistere in fatti effettivi, pratici, vale a dire restituzione di quanto estorto e mal tolto sulla base di provvedimenti indecenti relativi a pre pensionamenti, pensionamenti baby, extra pensionamenti, vitalizi slegati da contribuzione effettivamente versata, stipendi spropositati elargiti dalla pubblica amministrazione e dal suo apparato fuori di senno o ragione comuni. Quel 40 per cento di non votanti vuole meno Stato, uno Stato minimo, che significa l’attuazione immantinente di un programma di drastico restringimento della spesa e dell’apparato pubblico e del suo impiego ed il travasamento dello stesso nella produzione data da e nel mercato economico effettivo. Meno Stato, più produzione. Meno spesa pubblica e più produzione competitiva, effettiva, economicamente autonoma e indipendente dallo Stato. Quel 40 per cento vuole solidarietà, è solidale, ma non fesso, vale a dire che vuole e offre dando aiuto a chi ha bisogno, ma non si impelaga in situazioni e realtà economicamente insostenibili, del tipo i 30 e passa euro a migrante gravanti sulle casse pubbliche e destinati alle tasche di governi mai eletti, specificamente nelle tasche di ministri che dell’intreccio mafia e affari fanno la propria base di attaccamento alla poltrona come Alfano, Poletti & Co., non a caso mai votati ed illegittimi con l’imbroglio. Il 40 per cento degli italiani vuole che non si assuma e carichi, come continua a fare la sinistra, la spesa pubblica inserendo nell’apparato pubblico tutta gente che peserà economicamente sulle tasche stratassate degli italiani, masse di italiani che nessuno potrà mantenere. Quello stesso 40 per cento vuole più sicurezza perché in Italia non ce n’è. La crisi economica è grave e, oggi, si è fuori da ogni regola democratica. L’Italia non esiste in Europa. Quel 40 per cento di italiani, che ha versato e versa tuttora fior di propri soldi all’Europa, vuole contarvi, non restare a guardare che lo zimbello italiano di turno, mai eletto, destini soggetti incapaci quanto inefficaci tipo la Mogherini moglie dell’amico di Veltroni o soggetti senza né arte né parte più starlette che altro, per sentirsele suonare a ogni piè sospinto dalla Merkel, senza titolo ed ingiustificatamente ertasi a capo d’Europa. Quel 40 per cento di italiani vuole che Parlamenti eletti e governi legittimi governino e li rappresentino, dunque non vogliono che rappresentanti legittimamente eletti cedano il passo o gettino la spugna di fronte a macchinazioni poco democratiche financo ove ordite dal presidente della Repubblica di turno. Quel medesimo 40 per cento di italiani non votanti vuole e chiede progetti visionari ed attuabili in cui si creda e che vengano perseguiti costi quel che costi, fino e ben oltre Hammamet, per intendersi. Il 40 per cento di non votanti italiani non vuole assistere ad accordi che hanno quale base comune l’irregolarità e il mancato rispetto, meglio il disprezzo della democrazia e delle sue regole, dunque non può nè vuole assistere o partecipare a pseudo “riforme” che, come l’ultima , l’Italicum, privano gli italiani stessi della possibilità di esprimersi condannandoli alla parte degli utili idioti, e cioè di votanti quel tanto che serve e per il resto si levino di torno che è meglio. Agli italiani, checché se ne dica o proclami o si dia a bere e imbrogli, con Renzi, Letta, Monti, Napolitano e tutta la sinistra politica oggi al potere rubato, è come se fosse stato inferto un grande calcio in culo, una ingiusta mazzata in testa per l’irrilevanza loro data. E continuano ad essere mazziati nell’assistere allo spettacolo amaro e triste del Paese dato e nelle mani dei peggiori, quelli che barano, per lucrare per sé. Ci sono infatti due cosiddette “riforme”, come le chiama l’illegittimo Renzi soprannominato non a caso il “bugia”, che porteranno il Paese ad una strada senza ritorno, ovvero l’Italicum che abolisce il voto degli italiani per l’elezione del Senato e lo si destina alle Regioni che sono la feccia della pubblica amministrazione, quella parte inutilmente costosa e assorbente risorse pubbliche che notoriamente non funziona né in grado di funzionare mai, tranne che per intascare, e, l’altra cosiddetta “riforma”, del premio di maggioranza ad un solo partito il quale, con meno del 40 per cento dei voti e qualunque sia il numero dei votanti, anche solo dieci persone per tutta l’Italia, andrà alla guida assoluta ed unica del Paese. I 26 milioni di italiani che si astengono, convinti a ragione che votare non serve a nulla, non hanno oggi nessuna fiducia in questa intera classe politica che fa fondamentalmente gli affaracci propri piazzandosi per sé alle spalle della spesa pubblica e cioè sul groppone della tassazione fuori controllo con cui ci affliggono, e sbraita da anni circa programmi immaginifici mai realizzati e con cui essa nel frattempo si “sistema” sulle nostre spalle, sul nostro groppone, sui nostri soldi. A questo, quella massa di milioni di italiani, preferisce di gran lunga beneficiare, come concedesse un ricco premio della lotteria, cani cioè soggetti incapaci e beceri che diano sicuro spettacolo di incapacità e vergogna collettiva. Perché si veda bene, attraverso essi, ovvero le bestie al potere, la situazione in cui è la rappresentanza ed il sistema politico italiani. Ecco cosa vuole e dove va a parare la quasi metà degli italiani caparbiamente ed a ragione non votanti. Ci vorrebbe un raggruppamento credibile forte di un programma condiviso liberale teso alla revisione totale del sistema politico ma anche economico italiano; è necessario allo stato fare tabula rasa di soggetti, facce e persone che non sono in grado di potere dare alcun aiuto al Paese ma solo a se stessi, per lucrare a fine mese. Quello stesso 40 per cento di non votanti italiani chiede la trasformazione totale e drastica del sistema italiano, cui si arriverà, volenti o nolenti, per necessità eminentemente economiche, ed in non pochi anni, perché il mercato non aspetta, tantomeno noi, l’Italia. Meno tasse, meno Stato, produzione nel mercato vero, solidarietà intelligente, sicurezza certa, giustizia funzionante effettiva e possibile.
Il popolo moderato liberale cui appartiene quel 40 per cento di non votanti italiani è e vuole la libertà, la democrazia e il suo rispetto, e tende alla crescita, verso il benessere e la prosperità. Possibilmente in Italia, senza muoversi da casa propria. Si riformi e si modernizzi, si modifichi il sistema italiano, si prema per la nostra crescita economica collettiva, si abbandonino parassiti e foglie secche, ci si faccia sentire in Europa, in modo da potere essere liberi, democratici e ricchi qui.
di Vladimiro Iuliano